La ricorrenza della Giornata internazionale della Donna ha offerto l’occasione ad una comitiva gradiscana guidata dal vice parroco don Giulio Boldrin, di trascorrere una mezza giornata in terra veneta.
A San Donà di Piave il “Museo della Bonifica”, ospitato in un ex convento per Clarisse costruito nel 1967, ha dato la possibilità di ripercorrere la storia del territorio, attraverso interessanti esposizioni suddivise in sezioni tematiche. La visita è iniziata dalla sezione bellica dedicata al primo conflitto mondiale, proprio per ricordare il centenario dell’inizio di quell’ “inutile strage”, come la definì Papa Benedetto XV nel 1917, nell'appello ai paesi belligeranti.
Residuati bellici, collezioni di armi da fuoco e bianche, vari oggetti di uso quotidiano utilizzati dai soldati sono esposti in una sala dominata da un’ambientazione che ricostruisce un tratto di trincea lungo il Piave e foto d’epoca documentano la distruzione subita dalla città di San Donà di Piave dopo l’ottobre del 1917, con lo sfondamento di Caporetto.
Con la sezione dedicata all’ etnografia, si ricostruisce il patrimonio sociale ed economico del territorio, attraverso l’esposizione di macchinari ed arredi della civiltà contadina e di attrezzi usati dai falegnami, dai fabbri, dai calzolai, nei vecchi mestieri artigianali.
Nella sezione bonifica, i plastici, i modellini, le fotografie d’epoca documentano il lavoro di trasformazione del territorio attraverso l’azione di prosciugamento e di regimazione delle acque, mentre la sezione naturalistica tende ad offrire una visione del territorio antecedente la bonifica, quando gli attuali terreni coltivati erano interessati da paludi, lagune e zone umide.
La storia del territorio è invece documentata nella sezione archeologica attraverso reperti preistorici, reperti riconducibili alla civiltà dei Veneti antichi, nonchè di epoca romana, fra cui spicca una pietra miliare rinvenuta lungo la Via Annia, l’importante arteria del sistema stradale romano, che attraversando il territorio di San Donà di Piave raggiungeva Aquileia.
Dopo la visita al “Museo della Bonifica”, la comitiva, ha raggiunto Jesolo, dove in una cappella attigua alla chiesa di San Giovanni Battista, don Giulio ha celebrato la S. Messa, riprendendo nell’omelia la pagina domenicale del Vangelo, che - con l’episodio della cacciata dei mercanti dal Tempio di Gerusalemme - concorre a delineare un ritratto "scomodo" di Gesù, impegnato a denunciare lo scandalo del mercanteggiare il rapporto con il Padre suo.
Non è mancato il riferimento alla ricorrenza della Giornata della Donna richiamando la figura per eccellenza - quella di Maria, donna e madre di tutti e il ringraziamento per l’occasione di vivere insieme il momento di serenità…
… momento di serenità che è proseguito a Caorle, con le tipiche pietanze legate alla tradizione del territorio.
O.F.