«In comunione» è il Bollettino parrocchiale di Poggio Renatico, la parrocchia romagnola di don Simone Zanardi sconvolta dal terremoto del 2012.
Così scrive don Simone sul Bollettino di Natale:
Ricordando con commozione le Messe di Natale celebrate nella grande sala delle nostre nuove Opere Parrocchiali; desidero esprimere riconoscenza agli operai e ai tecnici dell’Impresa... e giù una serie di ringraziamenti, in particolare al "Vescovo Carlo" (cardinale Caffarra n.d.r.) che ha fortemente voluto quest’opera impegnandosi a sostenerne la maggior parte delle spese...
E poi scrive per noi…
«Ormai il cantiere è quasi chiesa!! Per Natale abbiamo provato l'ebbrezza di celebrarci tre messe. Ora siamo tornati in tendone finché non saranno conclusi tutti i lavori ma la mia barba ormai ha i giorni contati: prima di Pasqua dovrebbe essere tutto pronto, e non appena avremo dato una sistematina anche agli esterni fisseremo il giorno della grande festa per l'inaugurazione (non so ancora la data ma comincio a invitarti da subito!) Grazie per i tuoi auguri che contraccambio, e un grande abbraccio a te, tua mamma e a tutti i tuoi parrocchiani.»
dSimone
Vediamo la grande opera - nell'allegato pdf - che ha seguito e sostenuto con passione.
Quel terremoto a solo un anno dal suo ingresso l’ha provato, ma la sua forte tempra e fede hanno fatto il resto, hanno riscattato la comunità e a poco più di due anni di distanza avrà nuovamente la sua chiesa.
Complimenti don Simone, sembra quasi un miracolo, nel cuore rimarrà, una volta entrati definitivamente, un po’ la nostalgia della Tenda, di quell’essere concretamente dentro l’esperienza di Esodo del popolo eletto, del “dover” dipendere da Dio, sentendo sulla pelle tutte le precarietà del deserto, poi diventammo tutti stanziali, con mille sicurezze e il Signore rischiò di andare all’ultimo posto di essere un po’ dimenticato. Promettiamo in qualche modo (ma contiamo anche fisicamente) di essere presenti per l’inaugurazione o già di lì…per cui ci “autoinvitiamo”
Un abbraccio a te e comunità da tutta la Comunità di Gradisca. Era ora per quella barba, altrimenti eri costretto ad entrare nell'ordine dei Cappuccini!
don Maurizio