Eco del messaggio di Papa Francesco nelle Messe del Capodanno, lo slogan di quest'anno, «Non più schiavi ma fratelli», ha suggerito al celebrante di elencare le nostre schiavitù e nell'indicare la Vergine Maria come modello per accoglierla e per tradurla in realtà nella nostra vita. Al termine delle liturgie in moltissimi hanno potuto ammirare il presepio mutato del Duomo e hanno potuto venerare la Reliquia di San Giovanni Paolo II, un Papa artefice di pace, che per primo ha fatto breccia nel muro di Cuba che ha iniziato una nuova strada di futuro. Ha sposato pace e giustizia, giustizia e perdono con l´acume d´un sant´Agostino, dando un colpo d´ala quando nel terribile anno dell'attentato alle Torri Gemelle che hanno cambiato la percezione del mondo e dell'Uomo.
OMELIA di CAPODANNO di don Maurizio
Nei giorni di festività del Natale abbiamo assistito a nuove tragedie nel nostro mare Adriatico, ne abbiamo vissute delle altre, familiari, in comunità e poi quelle non meno piccole che rimangono delle ferite
sanguinanti in tanti cuori………..eppure oggi la Parola di Dio ci raggiunge con un fascio di luce di speranza: la benedizione di Aronne che abbiamo ascoltato e che Francesco d’Assisi farà sua: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”.
Si! Dio non ci abbandona nei tornanti bui della nostra vita, egli ci benedice, vede il lato positivo della situazione, sempre. Ci benedice, non pensa il male, non fa il male, nemmeno lo conosce. Ci benedice………Imparassimo da lui a dire del bene verso gli altri. A guardare al lato luminoso della realtà! E ci sorride, non con ironia ma nel senso che ci fa grazia...una grazia che ci fa, vorrebbe farci “brillare il volto”. Nei momenti di fatica per aver concluso un anno, nell’aprirci a uno nuovo che non sappiamo come sarà, Lui ci sorride, ci apre alla speranza, alla fiducia…ci dice di non disperare!
E questa non è un’illusione ma una certezza che dobbiamo portare nel cuore: qualunque cosa possa succedere, Lui ci sorriderà, cioè ci benedirà, cioè sarà al nostro fianco, non ci abbandonerà…e questo suo essere non permette che la vita ci schiacci, fa in modo che il suo peso si alleggerisca…
Ma per accorgercene dobbiamo imitare Maria, che oggi festeggiamo con il titolo di “Madre di Dio”, l’abbiamo incontrata a Natale turbata da tanti avvenimenti, dopo quella ormai lontana ma mai dimenticata visita dell’angelo dell’Annunciazione, lontana dalla sua casa, rifiutata nell’ospitalità di Betlemme, visitata dai pastori che pur erano degli sconosciuti……E lei che cosa fa? Il Vangelo di Luca dice: “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.” Ma la traduzione più fedele al testo greco dice: “prendeva i vari pezzi e cercava di ricomporli”. Di ricomporli in un nuovo significato, talvolta la nostra avita è come un mosaico non ancora incollato che viene scosso, come un puzzle (passl)ci viene a mancare quel segmento dal quale tutto si può ricomporre, un centro…Questo centro che ci permette di ricostruire la vita è la fede…dobbiamo allora mettere Dio al centro della nostra vita, Lui… lasciato per troppo tempo in periferia…
E in questa Giornata mondiale della Pace accogliamo il messaggio che ha inviato a tutta la Chiesa Papa Francesco “non più schiavi, ma fratelli”. Ci sono tante schiavitù, oltre a quelle che tutti consociamo, storiche, visibili, ci sono quelle spirituali, schiavi delle nostre paure, delle sofferenze che ci vincono, ci sopraffanno, schiavi del nostro egoismo, solo accettare una relazione fraterna e coltivare verso gli altri una fraternità potrà vincere queste forme di schiavitù. In questa giornata della Pace, chiediamo al Signore Gesù un cuore pacificato può diventare pacificatore.
Scriveva don Tonino Bello:
“La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia.
Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio.
Rifiuta la tentazione del godimento.
Non tollera atteggiamenti sedentari.
Non annulla la conflittualità.
Non ha molto da spartire con la banale "vita pacifica".”
Buon anno allora con questi pensieri, con l’invito a lasciarci raggiungere da Dio, accogliamo nella nostra vita il Signore Gesù, nome che significa “Dio salva”, solo con Lui ci potremo salvare…e come dice San Paolo Egli è veramente «la nostra pace» (Ef 2,14). O come dice l’apostolo Pietro: «In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati»
Il nostro impegno sia allora quello che espresse San Giovanni Paolo II nel suo ultimo messaggio per questa Giornata citando l’apostolo: « Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male » (Rm 12, 21)
Srečno in veselo novo leto
Bon An a dûc ta lûs dal Signôr
Buon Anno! Amen