Sulla via Dante in centro storico a Gradisca si può ammirare un piccolo Museo della Guerra, ma la vetrina che attira gli occhi é il bel presepe che vuole ricordare il Centenario della Grande Guerra come chiaro richiamo alla pace, quella pace cantata dagli angeli la notte di Betlemme, "pace in terra agli uomini che Dio ama", la grotta sembra una specie di trincea, di galleria, sullo sfondo un quadro rappresentante il Carso desolato, bruciato dal fuoco della Guerra. A destra una bella poesia del poeta romano Trilussa, una critica poetica alla Guerra, quasi eco della forte affermazione di Papa Benedetto XV: "l'inutile strage".
NATALE DE GUERRA
Ammalappena che s’è fatto giorno
la prima luce è entrata ne la stalla
e er Bambinello s’è guardato intorno.
” Che freddo, mamma mia! Chi m’aripara?
Che freddo, mamma mia! Chi m’ariscalla?
Fijo, la legna è diventata rara
e costa troppo cara pe’ compralla
E l’asinello mio dov’è finito?
Trasporta la mitraja
sur campo de battaja: è requisito.
Er bove Puro quello
fu mannato ar macello.
Ma li Re Maggi arriveno?
E’ Impossibile
perchè nun c’è la stella che li guida;
la stella nun vò uscì: poco se fida
pe’ paura de quarche diriggibbile
Er Bambinello ha chiesto: Indove stanno
tutti li campagnoli che l’antr’anno
portaveno la robba ne la grotta?
Nun c’è neppuro un sacco de polenta,
nemmanco una frocella de ricotta .
- Fijo, li campagnoli stanno in guerra,
tutti ar campo e combatteno. La mano
che seminava er grano
e che serviva pe’ vangà la terra
adesso vi è addoprata unicamente
per ammazzú la gente …
Guarda, laggiù, li lampi
de Ili bombardamentil.
Li senti, Dío ce scampi,
li quattrocentoventi che spaccheno li campi”
Ner di’ cosi la Madre der Signore
s’1 è stretta er Fìjo ar core
e s’è asciugata l’occhi co’ le fasce.
Un lagrima amara per chi nasce,
una lagrima dórce per chi more …