Il calore di Valentina ha sfidato persino il grigiore dell'inverno. Vincendolo. Neppure il freddo, neppure la pioggia, neppure le lacrime hanno potuto arginare l'ondata d'amore che Valentina Pugliese ha calamitato da tutta la regione nel giorno del suo commiato. Non sarebbero bastate due, forse tre chiese per contenere lo tsunami d'affetto e di emozioni che le esequie della 24enne gradiscana travolta da un pirata della strada e deceduta dopo due settimane d'agonia al nosocomio di Udine hanno suscitato nella comunità isontina. Non c'è cielo grigio, non c'è tristezza che il sorriso di Valentina non potesse sconfiggere. La conferma la si è avuta sabato, nel giorno delle esequie della 24enne barista gradiscana la cui vita è stata troncata per sempre in un maledetto lunedi di novembre. Una sterminata folla di amici e di conoscenti ha travolto d'amore papà Salvatore, mamma Cinzia, la sorella maggiore Rossella, il fidanzatino Ian e una folla sterminata di amici nel giorno più difficile. Composti nel loro dolore, coraggiosi nel momento della prova, gli affetti più cari di Valentina hanno affrontato il momento dell'addio in una giornata fredda e piovosa che ben fotografava l'animo della folla accorsa alle esequie nel Duomo di Gradisca. Valentina è arrivata poco dopo le 11, in una bara in legno bianco sorretta dalle spalle forti dei colleghi di papà Salvatore alla brigata “Pozzuolo”. Tutto attorno, i volti rigati dalle lacrime, le emozioni di due settimane intense, assurde, difficili da accettare. Il rito funebre è stato concelebrato dal parroco della cittadina isontina, don Maurizio Qualizza, con il parroco di Sagrado don Giovanni Sponton, il cappellano militare del Sacrario di Redipuglia, don Sigismondo Schiavone, don Tomasin di Mariano del Friuli, don Boldrin e dai diaconi di Gradisca. Estremamente profonda e toccante l'omelia del celebrante, in equilibrio fra il dolore e i dubbi che la morte ingiusta di una giovane esistenza di 24 anni può istillare, e il senso profondo che una tragedia del genere ha trasmesso alla popolazione. Un'omelia dalla quale è uscita, cristallizzata nella mente e nell'anima dei presenti, la purezza di un gesto come la donazione degli organi. L'ultimo generoso dono di una ragazza abituata a dare al prossimo anche l'ultima stilla di se' stessa, e della sua famiglia che con grande dignità e compostezza ha vissuto questo passaggio crudele. “Anch’io domenica sera mi sono chiesto in quella stanzetta della rianimazione dell’ospedale di Udine, che cos’è la nostra vita – ha confidato il celebrante – Eppure Valentina ci diceva: “sorridete, cavolo, sorridete e ripeteva che non c’è niente di più bello che essere felici, e fare felici gli altri”. Ma oggi come possiamo sorridere, essere felici? Eppure lei lo vorrebbe. Perché Valentina, come la descrivono i suoi amici, riusciva a tirar fuori il suo sorriso anche nei momenti più tristi. Tu Valentina che ora hai compreso quell'Amore, perché sei di fronte ad esso, donaci di comprenderlo. Donaci, come già stai facendo, di rimanere uniti, donaci di formare sempre più una famiglia, donaci di interessarci davvero dei problemi degli altri, donaci di crescere nella capacità di ascolto, donaci la grazia di sorridere, di sorridere sempre. Grazie Signore, per il tempo, per noi troppo breve, che l’hai donata alla sua famiglia, a questa comunità di Gradisca, agli amici”.
Decine di palloncini bianchi e verdi, lanciati al cielo anche a dispetto della pioggia che pensava, sbagliando, di poter sgualcire l'ultimo saluto a un'anima così bella e solare. E poi tanti messaggi significativi. “You'll never walk alone”, non camminerai mai da sola. “Ci hai insegnato ad apprezzare anche le piccole cose di ogni giorno. Ora vola libera e insegna il rispetto a chi ti ha strappato via da noi” recitava la didascalia a un meraviglioso collage di istanti di vita felice della “Vale”. Al termine della messa, i messaggi facebook piu' significativi dedicati alla ragazza solare la cui vita è stata spezzata in un attimo. E ancora, citando una frase cara alla 24enne barista gradiscana tanto da essere la sua seconda pelle: “Per ogni fine, c'è un nuovo inizio”, come leggevano gli amici alla fine della celebrazione con voce rotta dall'emozione. Le persone che hanno voluto bene a Valentina sono tante, tantissime. Tanto è vero che papà Salvatore, alcune ore dopo le esequie, ci contatta per ringraziarle pubblicamente. “Siamo commossi dall'affetto e dalla partecipazione al nostro dolore – ci dice -. E' stato un vortice di emozioni. Grazie alla città di Gradisca per questo calore di cui certamente la mia famiglia ed io avevamo bisogno”. I volti si rigano di lacrime quando, al termine della funzione religiosa, viene diffuso un brano che fotografa al meglio lo stile di vita della “Vale”. Sono le note di “Is beautiful that way”, intepretata dalla cantautrice israeliana Noa e colonna sonora del film “La vita è bella” di Benigni. Difficile, se non impossibile, trovare un'istantanea migliore di ciò che era l'anima di Valentina Pugliese. In quelle note c'è la solarità, la mediterraneità', la positività, l'amore per la vita di una ragazza che non meritava un epilogo del genere. Ma che persino nell'ora della prova è riuscita ad essere veicolo di speranza per gli altri. Che persino nel dolore ha saputo regalare qualcosa di se'. Come hanno comunicato i toccanti messaggi dell'arcivescovo di Gorizia, mons. Carlo Redaelli, e del presidente regionale dell'Associazione Donatore di Organi del Fvg. Dr. Franco Biffoni: “Alla famiglia Pugliese va espressa gratitudine per la bontà che, in un momento così drammatico e difficile per loro, hanno dimostrato non lasciandosi sopraffare dallo smarrimento e decidendo di donare gli organi della propria cara, in tal modo salvando e migliorando la qualità della vita di molti pazienti. Il trapianto è una risorsa straordinaria della scienza medica, ma è anche una importante espressione della vera e concreta solidarietà umana: un trapianto può realmente salvare o migliorare la qualità della vita di una persona, dare una speranza di futuro a chi non ne avrebbe alcuna”. Questo ha fatto Valentina Pugliese. E se una vita ha avuto un senso, è proprio quella della 24enne gradiscana. In molti ne erano consapevoli, ieri, mentre fra due ali di folla la dolce ragazza dagli occhi verdi percorreva via Bergamas per l'ultima volta.
l.m.