DOMANI Sabato 6 dicembre alle ore 11.00 in Duomo la comunità saluterà Valentina Pugliese.
IN ALLEGATO la lettera del Presidente Regionale ADO-FVG Franco Biffoni
IN ALLEGATO la lettera dell'Arcivescovo di Gorizia mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, dd. 5 dicembre 2014
Dai social network ALCUNI PENSIERI indirizzati a Valentina
A conclusione vorrei comunicare alcuni pensieri indirizzati a Valentina che solo chi pratica i social network avrà letto...
Un ultimo pensiero…, è difficile perdonare, poi perdonare certe cose, ci vuole tempo, coraggio e una grazia speciale del Signore…Signore quando saremo pronti donaci al grazia del perdono…
In paradiso si entra non con i piedi ma con il cuore……proprio come hai fatto tu.
Sono certo che in fondo sei riuscita a sorridere persino a questo destino crudele.
Sei entrata nella mia vita per caso... all'improvviso... E te ne sei andata con altrettanta velocità.... Hai lasciato un vuoto incolmabile..
Alla nostra età dovremmo poter solamente festeggiare per coetanei e amici che si laureano o che si sposano o magari diventano genitori...non salutare per sempre una cara amica, una persona meravigliosa sempre e con tutti, che ancora meritava di avere tutte le cose più belle che una vita ha da offrire. Spero ci sia qualcosa di bello dopo, degno di come eri tu.
Vale mi hai insegnato a sorridere anche quando le cose non vanno come vorresti...e mi hai sempre detto che da tutto quello che succede devi tirare fuori qualcosa di buono...
Ciao Vale io continuo a scriverti perché so che ora da lassù puoi vedere e sentire tutto e puoi starmi vicino più che mai un forte abbraccio
Lo dico a tutti e in particolare ai giovani, essendo stato colpito il vostro mondo, la vostra età… la risposta a questi pensieri ci è stata data, la vita nostra non finisce qui, qui vale davvero la pena di viverla bene, di farla ricca non di cose ma di amore per essere rivestiti d’amore e così un giorno presentarsi davanti al Signore……….crediamo a questo e viviamo con questo spirito l’Avvento l’attesa di questo Natale… ormai vicino….
OMELIA esequiale Valentina Pugliese
6 dicembre 2014 - Duomo di Gradisca d'Isonzo
Dopo tutte le nostre parole, dette da questo luogo, sussurrate tra le lacrime ai familiari, tra di voi, lette sui giornali e sui moderni mezzi di comunicazione…dovremmo lasciar posto, credo, oggi davanti a Valentina, finalmente al silenzio…, ma, permettetemi, anche alla Parola, quella del Signore, che è una parole sì debole, rispettosa e umile, ma capace di dare luce. Ci ha ricordato il salmo che abbiamo pregato: “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino”. Ma davvero nella nostra vita riconosciamo, ci lasciamo illuminare da questa luce, da questo senso della vita o cerchiamo nelle penombre del cuore ciò di cui abbiamo sete, i desideri nascosti, in fondo il bisogno di amare ed essere amati? Se siamo sinceri con noi stessi, siamo quasi sempre noi che vogliamo condurre la barca, marcare la direzione, magari provando ebrezze a volte anche rischiose, oggi Valentina ci dice, no amici miei, la barca va condotta insieme, da soli non si va da nessuna parte e soprattutto lo dobbiamo fare anche assieme al Signore, ora che vedo la sua bellezza, perché amico, sai, se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo, se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine, e in questa luce che tutto investe e penetra, ora neppure piangeresti se mi amassi. Sono ormai assorbita dall’incanto di Dio, dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza…
Sì, però vi confesso, mai come in questo momento sento anch’io una responsabilità nel parlare e l’inadeguatezza davanti ad un mistero cosi grande come la morte di una giovane, di Valentina. Anch’io domenica sera mi son chiesto in quella stanzetta della rianimazione dell’ospedale di Udine, che cos’è la nostra vita…che cos’è la mia vita…di colpo mi sono entrati nel cuore sentimenti di preghiera, speranza, ma anche sconforto e paura, e poi il sopravento della condivisione, ecco! se non c’è condivisione tra di noi, (e tanta ne ho vista in questi giorni, esemplare, umanissima, attorno alla sua famiglia…) da chi potremmo aspettarcela? Da una società che guarda solo il profitto personale, o che vive di falsità e apparenze che mettono i poveri e gli ultimi sempre più in basso, in quella “logica dello scarto” denunciata da papa Francesco? Quel silenzio di Dio, Dio che pur abbiamo pregato, quel silenzio di Dio e che è sceso su di noi da martedì pomeriggio, è in verità pieno di Lui, di quella condivisione che il crocefisso ci mostra, senza riserve, senza misura, infinita….. Gesù non è il Dio dei vincitori, ma dei vinti…di chi piange, di chi è perseguitato, di chi è affamato, di chi è colpito ingiustamente ci dice il Vangelo di Matteo…sia questo sentimento, quello che ci vuol accompagnare in questo nostro ritrovarci per la liturgia di saluto a Valentina. Una liturgia di vita che celebra nel mistero della passione, morte e risurrezione del Signore, la sua Pasqua, anche la vita nuova di Valentina, che è vita nuova nel Signore e in tante persone e giovani che il suo gesto, la rispettosa scelta d’amore dei suoi genitori hanno salvato. Accogliamo oggi fratelli e sorella la rivelazione che ci fa l’apostolo Paolo: “Se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui.” Dicevo l’altra sera nella riflessione della Veglia che mi hanno colpito alcuni titoli del giornale presi giorni fa dalla sua pagina personale di Facebook: sorridete, cavolo, sorridete e… non c’è niente di più bello che essere felici…ma scrivendo queste righe, questi pensieri, mi sono detto come possiamo sorridere, essere felici, eppure lei lo vorrebbe…perché è stato ancora scritto, Valentina riusciva a tirar fuori il suo sorriso anche nei momenti più tristi…Gesù crocifisso è stato posto qui vicino all’altare, proprio per ricordarci che Lui, prima di tutti, perfino dall’alto della sua morte ha sorriso all’Umanità, cioè ci ha comunicato la vita, ci ha dato una Madre, ci ha donato il perdono, ci ha resi fratelli suoi…anche Valentina nel dramma della sua morte ha dato vita a tante persone con donandosi nell’offerta di se stessa, dei suoi organi, perché il cielo non ha bisogno dei nostri organi, sono più utili in Terra per salvare vite umane. Su questo dono, su questa libera volontà personale, su questo possibile gesto, vi invito tutti a riflettere perché la nostra vita, i gesti quotidiani sono veri, umani, liberi, solo se contrassegnati dal donarci, dall’amore, perché alla fine……non fare quell’unico grande gesto? Da te stesso agli altri, questo è amore è stato il motto di san Massimiliano Kolbe, il resto non conta nulla gli faceva eco don Tonino Bello.
Oggi riviviamo la vicenda che abbiamo sentito raccontare nel Vangelo: anche noi come gli abitanti della cittadina di Nain stiamo portando alla tomba una giovane e ci stiamo stringendo attorno a Salvatore e Cinzia e a Rossella. Oggi qui nel Duomo, come duemila anni fa a Nain regna il silenzio nei cuori……. Abbiamo solo lacrime…… Ma tu Signore, ci vieni incontro, vicino alla porta della città, ci vieni incontro dentro questa assemblea ferita nel profondo, ci vedi, capisci e ti commuovi. Ti avvicini. E ci chiedi di non piangere perché la morte è vinta, anche a noi ordini: “Non piangere!». Tocchi questo dolore, ci dai parole di vita…tocchi questa bara e dici: «Valentina, dico a te, àlzati!». Sì perché tu non sei fatta per la morte, ma per la vita! …..Valentina ti sta dicendo che non è la tomba il tuo posto. È il Paradiso! Il tuo posto è il Paradiso! La morte non ci uccide definitivamente, perché nella Pasqua di Gesù la morte è stata sconfitta in modo umiliante e devastante dal Signore della Vita. Ecco perché, Valentina davanti a te oggi, brilla la luce del cero pasquale, così come la mensa dell’altare. È il segno della vittoria definitiva, totale del Cristo risorto su qualunque morte, il suo amore è più forte anche della morte che i tuoi cari si portano nel cuore…Questa è la nostra certezza, la certezza della nostra fede, che Valentina, come speriamo anche noi un giorno, abiti nella casa del Signore per l’eternità, lì dove non c’è pianto, lì dove non c’è sofferenza, lì dove la vita è una risposta piena al nostro desiderio profondo di libertà, di verità, di autenticità, di amore. Tu Valentina che ora l’hai compreso, perché sei di fronte all’Amore, donaci di comprenderlo. Donaci, come già stai facendo, di rimanere uniti, donaci di formare sempre più una famiglia, donaci di interessarci davvero dei problemi degli altri, donaci di crescere nella capacità di ascolto, donaci la grazia di sorridere, di sorridere sempre…….., costruendo amore, donando amore.
Signore ti presentiamo Valentina, ti presentiamo la sua giovane vita e tutto il bene che in essa ha compiuto, i sorrisi che ha donato, le amicizie che ha saputo intessere, le tante vite che ha salvato obbedendo al comandamento dell’Amore: Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.. Grazie per il tempo, per noi troppo breve, che l’hai donata alla sua famiglia, a questa comunità di Gradisca, agli amici… grazie della sua simpatia e solarità, della sua amicizia…. La nostra fragile fede oggi comunque si domanda che ne è di lei dopo questo passo attraverso il mistero della la morte. Aiutaci a capire Signore, apri il nostro cuore al mistero della vita eterna, della vita vera, dopo questa vita… Solo Tu oggi ci puoi parlare con parole di vita eterna, fa che il nostro cuore sappia udirle e ascoltarle. Fa che la tua compassione di Padre raggiunga oggi il nostro cuore, il cuore dei genitori, della famiglia, di noi tutti…è difficile Signore ma so che se riusciremo a stare accanto a te ce la potremo fare….Amen
OMELIA Veglia per Valentina Pugliese
4 dicembre 2014 - Duomo di Gradisca d'Isonzo
Mi hanno colpito alcuni titoli del giornale presi ieri dalla sua pagina personale di Facebook: sorridete, cavolo, sorridete e… non c’è niente di più bello che essere felici…ma scrivendo queste righe, questi pensieri, mi sono detto come possiamo stasera sorridere, essere felici, eppure lei lo vorrebbe…perché è stato ancora scritti, Valentina riusciva a tirar fuori il suo sorriso anche nei momenti più tristi…Stasera Gesù crocifisso è stato posto qui vicino all’altare, proprio pe ricordarci che Lui, prima di tutti, perfino dall’alto della sua morte ci ha donato la vita, ci ha dato una Madre, ci ha donato il perdono, ci ha resi fratelli suoi…anche Valentina nel dramma della sua morte ha dato vita a tante persone con l’alto dono della donazione dei suoi organi, perché il cielo non ha bisogno dei nostri organi, sono più utili in Terra per salvare vite umane.
La parola di Dio che ci è stata donata stasera ci conforta senza negare o toglierci la sofferenza e le lacrime, ci dice che in quel giorno: il Signore degli eserciti preparerà su questo monte un banchetto per tutti i popoli. Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto; Ma qual’è quel giorno, un’illusione, una promessa vuota? No! E’ già il tempo che ci è dato in questa vita, è quell’oggi che ci siamo lasciati portare vita, svuotare da una società che vende illusioni, che toglie prospettive e futuro, Oggi il Signore già prepara ci vuol far partecipi di questo banchetto che è intendere la vita nella prospettiva dell’amore, dell’amore vero, nella capacità dia vere uno sguardo di speranza, di quell’ottimismo anche in mezzo alle prove e al difficile tempo che ci è dato da vivere in questo momento storico, non sognavamo non cercava forse di vivere così, di intendere così al vita, le sue giornate Valentina? E il Vangelo stasera ci ha invitati alla vigilanza, perché è facile addormentarci, lasciarci narcotizzare dall’andazzo del mondo, da una società malata, dai venditori di illusioni, dall’idolatria del denaro che non mezze al centro la persona, ma la scarta, coi ricorda spesso Papa Francesco… "Siate pronti con le cinture ai fianchi e le lucerne accese”. Che cosa significano queste parole, queste due immagini? A quel tempo cingersi la veste cioè legarsi i fianchi significava essere preparati, pronti all’azione immediata, al servizio, alla gratuità, al mettere al centro l’altro, in una parola ad amare! Perché se da una parte non sappiamo quando ci verrà incontro il Signore, dall’altra lo sappiamo, lui ce l’ha detto, Egli ci viene incontro continuamente nell’altro, Gesù ce lo dice in una pagina del Vangelo di Matteo, “quello che avrete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me!”
E per chi veglia, vive la vita non in modo distratto superficiale, vendendosi…, c’è una promessa di felicità: “Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli”. Qui, in questa promessa di felicità, i ruoli si invertono. Il padrone diventa servo e comincia a servire il servo che diventa padrone. Evoca Gesù nell’ultima cena, che pur essendo signore e maestro, si fece servo di tutti e lava i piedi. Ecco chi è per noi Dio, il nostro Dio, certo non è uno che magicamente risolve i pasticci degli uomini, tantomeno i suoi delitti, quegli eventi che non vorremmo mai vedere o sentire…ma è colui che ci indica la strada, una vita di senso, la strada della felicità e della vita vera…
E allora stasera, certo accanto alla preghiera per Valentina, al suo affettuoso ricordo così ampiamente manifestato sui mezzi di comunicazione che voi sapete usare... dovremmo farci alcune domande, dovremmo lasciarci con degli interrogativi nel cuore:
Di chi siamo servi? Per chi siamo cinti, pronti, attenti e vigilanti ventiquattro ore al giorno. Per il Signore che poi in verità ci dice non vi chiamo più servi ma amici? o per le mode per il mondo, per una società malata, per noi stessi, il nostro egoismo, il denaro, le apparenze, per tanti idoli che ci siamo fatti e che diciamocelo, limitano la nostra vera libertà interiore?...
Tra i vostri messaggi ho trovato una canzone e ho cercato la traduzione, diceva così: Nessuno sembra preoccuparsene mentre io mi allontano questa notte, tutto solo nessuno sente il dolore che ho dentro guardando a questo mondo attraverso i miei occhi a nessuno importa veramente dove vado cercando di sentire il calore sempre di più le ruote della vita, loro girano senza me ora sei andato via ... per sempre. No Valentina noi siamo qui, non te ne vai via tutta sola, ci importa sapere dove sei andata, siamo certi che non sei lontana, sei rimasta fisicamente nella vita di tante persone, sei rimasta nel cuore dei tuoi cari, ci sei nei nostri pensieri, aiutaci a credere che con la morte non finisce tutto, ma c’è un inizio, quella vita finalmente libera e vera, nell’autore di tutto questo che si è fatto vicino all’umanità, che attendiamo nel suo Natale, cari amici non disperdiamo la testimonianza di vita di colei che stasera ricordiamo, facciamo diventare in noi una vita più vera! Amen
VEGLIA DI PREGHIERA per VALENTINA
Duomo di Gradisca d’Isonzo - Giovedì 4 dicembre ore 18.00
Con questa preghiera vorremmo ricordare al Signore nella preghiera Valentina, esprimere la nostra vicinanza ai suoi genitori, alla sorella, ai familiari, che oggi piangono la sua morte.
Vorremmo farlo anche con un po’ di serenità, quella data dalle parole di Sant’Agostino che ci dice: “Quelli che ci hanno lasciato non sono assenti, sono invisibili, tengono i loro occhi pieni di gloria fissi nei nostri pieni di lacrime.” (Sant'Agostino)