La telefonata ricevuta in parrocchia é stata lapidaria: Valentina non ce l'ha fatta. Sono parole sofferte di circostanza, invece Valentina é riuscita a fare una cosa grande, grazie alla sensibilità del grande cuore dei suoi genitori: é riuscita a fare della sua morte un'occasione preziosa di vita per tante persone, con il dono dei propri organi.
Il cielo infatti non ha bisogno dei nostri organi e Gesù nel Vangelo di Giovanni ci dice: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici."
Il gesto della famiglia di Valentina Pugliese, sia per tutti coloro che leggono queste righe una preziosa occasione di riflessione sul senso della nostra vita, sul valore della solidarietà e del dono, anche di noi stessi, qualora le vicende della nostra storia personale incontrassero questa possibilità.
"L’atto d'amore che viene espresso con il dono dei propri organi vitali permane come una genuina testimonianza di carità che sa guardare al di là della morte perché vinca sempre la vita. Del valore di questo gesto dovrebbe essere ben cosciente il ricevente; egli è destinatario di un dono che va oltre il beneficio terapeutico. Ciò che riceve, infatti, prima ancora di un organo è una testimonianza di amore che deve suscitare una risposta altrettanto generosa, così da incrementare la cultura del dono e della gratuità". In questa ottica, "la via maestra da seguire, fino a quando la scienza giunga a scoprire eventuali forme nuove e più progredite di terapia, dovrà essere la formazione e la diffusione di una cultura della solidarietà che si apra a tutti e non escluda nessuno". (Benedetto XVI)