La Giornata del Ringraziamento obbliga a una riflessione sul modo di concepire il creato e il lavoro.
Nella nostra società tecnicista, non possiamo nascondercelo, è sparito il mistero della creazione stessa, per cui non si concepisce più il fattore “dono” e quindi è privo di senso anche l'elemento “ringraziamento”.
Basta un po’ di attenzione per accorgerci che nel nostro vocabolario abbiamo dimenticato la “gratitudine”, attraverso la quale, invece, diventiamo più uomini, più attenti al bene, più maturi, più soddisfatti della vita.
Infatti solo la gratitudine ci aiuta a non cadere nel pessimismo, a esprimere vicinanza agli altri, a cogliere la vita come una benedizione.
E’ necessario ricomprendere il valore della custodia del creato, la destinazione universale dei beni, il peccato grave della loro distruzione invece di soccorrere troppa gente che soffre la fame e muore a causa di essa.
E’ necessario ritornare, senza poesia, ma con realismo teologico e "politico" al “sentire” di Francesco d’Assisi che nel suo Cantico esprime in modo insuperabile questi valori che, unici, potranno dare futuro alla nostra Terra e all’Umanità tutta.
Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a cquelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.