Giornata radiosa per la comunità di Gradisca quella di domenica scorsa in cui si celebrava sì la Giornata missionaria mondiale, ma anche la preghiera per la conclusione del Sinodo sulla famiglia e la presenza delle Reliquie dei patroni della famiglia, i santi Giovanni Paolo II e Santa Gianna Beretta Molla.
Nella mattinata alle due messe parrocchiali di San Valeriano e del Duomo due famiglie provenienti da Trieste hanno testimoniato la bellezza della famiglia, la loro esperienza di vita e la significativa presenza nella loro vita di giovani dei due santi citati, particolarmente di Wojtyla. Ci siamo incontrati per la prima volta a Częstochowa, ha detto con semplicità Edoardo, padre di sei bambini, davanti alla folta assemblea, pur essendo anche mia moglie di Trieste, e da quella Giornata mondiale della gioventù, siamo stati accompagnati da un santo che ci ha ispirato per tutta la vita. Questi giovani genitori sono stati capaci di comunicare anche la loro passione missionaria dentro questa nostra società, dentro un mondo spesso dalle tonalità grigie, riuscendo a colorare una comunicazione della fede che è stata molto apprezzata.
Il pomeriggio di preghiera, arricchito dal rosario meditato, da una prolungata e bella Adorazione eucaristica, si è concluso con la Messa vespertina resa solenne dalla presenza del prestigioso coro di Castions delle Mura.
Don Maurizio nella breve omelia, richiamando i fatti ecclesiali salienti della giornata, ha invitato a pregare per Papa Francesco chiamato a condurre la Chiesa in questo nostro tempo attraverso delicati passaggi e si è chiesto, poteva forse passare anche lui dritto, sulla Gerusalemme-Gerico delle famiglie ferite, dei cuori spezzati di un’umanità e anche di una Chiesa in sofferenza, o entrare come invita la parabola nei panni del buon samaritano? Chiediamo stasera, ha concluso il celebrante, ai santi protettori della famiglia una potente intercessione perché si faccia quello che sta a cuore al Signore e non agli uomini.
Sulle note possenti dell’Alleluia di Handel eseguita dal coro, tutti si sono avvicinati per venerare la reliquia di Santa Gianna, una donna da scoprire, aveva detto in un passaggio dell’omelia don Maurizio, proprio perché parla al cuore dei coniugi, al cuore della famiglia, con un linguaggio a tutti comprensibile e credibile per l’incarnazione con la vita concreta di famiglia, di madre e della sua professione medica, una figura che ci accompagnerà nel nostro cammino pastorale.