Grande soddisfazione in tutti i novanta partecipanti al pellegrinaggio in Austria, precisamente a Vienna, accompagnati da don Valter Milocco e don Maurizio Qualizza, per ricordare il decimo anniversario della beatificazione di Carlo d'Asburgo e l'11 anniversario della beatificazione di Padre Marco d'Aviano.
Da Gorizia la comitiva ha preso la strada della Slovenia, facendoci contemplare la bellezza della terra dai mille campanili. Si è voluta fare un significativa sosta a Wagna, dove nel periodo 1915-18, nella frazione di Aflenz an der Sulm fu allestito dal governo austriaco un campo profughi in cui vennero internati circa 18.000 italiani e 1.600 sloveni dell' Istria (Dignano, Rovigno) e dell'Isontino (il monfalconese e il gradiscano). Nella nuova chiesa parrocchiale abbiamo visto le foto-testimonianze del campo, dotato di case e baracche, di un ospedale e di due scuole (dal 1917 fu in funzione anche una terza scuola, con lingua di insegnamento slovena) in modo da renderlo il più isolato possibile. Quasi tremila persone perirono a Wagna per le pessime condizioni igienico-sanitarie, tanto che fu costruito un cimitero a loro dedicato. Con nostra sorpresa non lo abbiamo trovato più, è rimasta una grande croce in memoria e il cimitero diventato un parco.
Ma è Vienna che ha folgorato i partecipanti, sia per le bellezze visitate, le dimore degli imperatori, ma soprattutto le giornate ci hanno riservato una grande sorpresa, il Museo dell’Arsenale. Questo complesso, dall’aspetto romantico, ma concepito come opera di difesa, sorse negli anni dal 1849 al 1856 su progetti di Ludwig Förster, Theophil Hansen ed altri. Al centro del complesso si trova il Museo della Storia dell'Esercito, sorto all'incirca nello stesso periodo e costruito su progetti di Hansen e Förster. Le raccolte del Museo danno un'idea molto precisa di come si sviluppò l'esercito austriaco dal 1600 al 1945. Degni di nota: la sala a commemorazione dell'attentato di Saraievo nel 1914, in seguito al quale scoppiò la prima guerra mondiale (sono esposti l'uniforme e l'auto dell'arciduca Francesco Ferdinando), nonché la prestigiosa raccolta sulla marina imperialregia. Ma le sezioni della Prima e Seconda Guerra mondiale sono forse le più significative perché accanto alle ricostruzioni di trincee e di ciò che al guerra comportò, sono ricche ti tanti film originali della Guerra, nei quali abbiamo riconosciuto i nostri territori, nomi familiari, cose che non pensavamo esistessero e invece, mentre si combatteva e tanti giovani morivano c’era chi filmava…Il momento spirituale che ha sintetizzato e celebrato il pellegrinaggio è stata la celebrazione della Messa alla Kapuziner Kirche dove abbiamo commemorato i due Beati.
Don Maurizio che presiedeva la celebrazione all’omelia ha ricordato in modo puntuale e suggestivo le due figure con le parole usate da San Giovanni Paolo II nelle rispettive Messe di Beatificazione. Una sintesi quella delle parole papali che ha fatto assaporare la loro santità e ha ritagliato in modo unico e sintetico le loro figure, così significative per la storia europea. Non è mancata, dopo la Messa, la visita alla KaiserGruft, cioè alle tombe imperiali, che ci hanno fatto ripercorrere un brano della nostra storia del Friuli. Particolare riconoscenza è stata espressa dinanzi alla Tomba di Marco d’aviano anche con il gesto devoto del bacio della sua Reliquia, e a quelle del beato Carlo e di Maria Teresa che volle la nascita nostra Arcidiocesi goriziana.