Mentre nella chiesa dell’Addolorata risuonano ancora gli echi delle celebrazioni connesse alla visita delle insigni reliquie di S. Antonio di Padova, nella stessa chiesa, domenica 20 settembre, si sono svolti i riti legati alla festa patronale dell’Addolorata.
La statua dell’Addolorata ha attraversato processionalmente le vie del cuore storico della fortezza gradiscana, dopo un’intensa riflessione fatta dal parroco della cattedrale di Gorizia, don Sinuhe Marotta, che ha presieduto i vesperi.
Don Marotta, riprendendo le parole lette dal Vangelo secondo Giovanni, “In quell’ora stavano presso la croce di Gesù…”, ha voluto sottolineare come l’Addolorata sia “un simbolo di un aspetto della vita che incrocia l’esistenza di ciascuno in un’ora particolare”. La ferita visibile e quasi ostentata di Maria Addolorata esprime il coraggio di mostrare gli aspetti faticosi dell’esistenza; diventa un simbolo che racchiude in sé quell’ora che tocca l’esistenza di ogni essere umano. “La sofferenza ed il dolore non possono essere sempre rimossi e non possono essere sempre curati” – ha aggiunto. Da Maria Addolorata dobbiamo imparare a stare sotto la croce, con pazienza, con mitezza, alzando gli occhi a colui che tutto ha donato e a cui tutto è stato strappato, Cristo Signore.