Un leone "ferito".
Ma la festa per il suo illustre genetliaco, restauro o non restauro, si farà.
Oggi il monumento alla Redenzione di Gradisca, opera dello scultore gradiscano Giovanni Battista Novelli, compie 90 anni, essendo stato inaugurato il 21 aprile 1924. L'anniversario dell'installazione del leone alato che domina piazza Unità sarà festeggiato appena qualche giorno dopo, il 23 aprile, con una suggestiva cerimonia impreziosita da tante immagini d'epoca che racconteranno su dei grandi pannelli l'evoluzione del salottino della Fortezza dall'inaugurazione del monumento a oggi. Saranno coinvolte anche le scolaresche, che per l'occasione intoneranno l' Inno di Gradisca scritto e musicato da Riccardo ed Edmondo Zumin e oggi riportato alla luce dal doppio arrangiamento (orchestrale e per coro) del maestro Lucio Belviso.
Certo è che il Leone di San Marco non arriva al 90ennale nelle migliori condizioni. Sono trascorsi ormai tre anni dalle prime, propositive dichiarazioni d'intenti: ma per ora il restauro del simbolo della città, rimane solo una pia illusione. Pareva dovesse essere finanziato con economie di bilancio per la somma di 60mila euro, ma difficilmente sarà così. Certo il maquillage non partirà entro la conclusione del mandato della giunta Tommasini. E dire che l’intervento aveva ottenuto un primo via libera della Sovrintendenza ai Beni culturali. Poi bocce ferme.
Il monumento di Gradisca, che dal 1924 veglia sulla città ricordandole le sue origini veneziane, avrebbe dovuto essere oggetto di un intervento di riqualificazione. Intervento di tipo puramente conservativo ma non strutturale, si erano affrettati a precisare da palazzo Torriani. Serviranno come detto 60mila euro - che la giunta Tommasini era riuscita a reperire nelle pieghe del bilancio - per sistemare i gradini, oggi divorati dal degrado, dal gelo e in ultima analisi assai stridenti con l'elegante distesa in pietra che costituisce la nuova pavimentazione del centro storico. Un intervento importante anche sotto il profilo della sicurezza, visto che quei gradini sbrecciati attirano anche, come tutta la zona pedonale della piazza Unità, molti bambini. Porre rimedio alle condizioni precarie del monumento significa quindi prevenire incidenti indesiderati. Se mai i lavori partiranno, ci vorranno quattro o cinque mesi prima di vedere il monumento tornare agli antichi splendori.
La colonna monolitica in marmo si erge su uno zoccolo con festoni in pietra del Carso: a realizzarla fu Novelli, che nel 1922 vinse il concorso per realizzare il monumento alla Redenzione, inaugurato il 21 aprile 1924. Il degrado degli scalini del Leone di San Marco è ancor più evidente in seguito alla rimozione della balaustra che per quasi 80 anni ha circondato la colonna del manufatto: essa è stata ricollocata recentemente al Mercaduzzo, a protezione della stele che ricorda il punto ove sorgevano la vecchia chiesa e il cimitero della Bruma.