Sarà sicuramente un grande evento a Gradisca d'Isonzo il mese di agosto che ospiterà nei giorni 1° e 2 agosto, la celebrazione della VI Convention Friulani nel Mondo. I luoghi d'incontro saranno il nuovo teatro comunale per gli incontri ufficiali, il parco della spianata per il momento conviviale e la festa, la Chiesa dell'Addolorata per la solenne Messa in friulano delle ore 11 di domenica 2 agosto. La Messa sarà accompagnata dal canto del Gruppo Vocale di Farra che eseguirà la Messa in friulano di Cecilia Seghizzi.
L'evento é di grande attualità perché l'essere emigrante é un fatto e spesso un dramma che vediamo consumarsi sotto i nostri occhi in tante persone extracomunitarie che incontriamo per le nostre strade e i nostri paesi. Indubbiamente come é già stato detto é giusto "tenere unito il vasto mondo dell’immigrazione da chi rappresenta le radici dell’emigrazione, alle nuove generazioni che sentono meno il rapporto con la terra d’origine fino ai nostri giovani che diventano emigranti ma anche, proprio per questa storica sensibilità, avere uno sguardo di umanità e di giustizia verso chi, per veri e seri motivi, da immigrato, cerca nel nostro paese una vita migliore".
Ospitare questo evento di grande portata e di alto significato culturale a Gradisca d'Isonzo, pensiamo poi non possa esimersi dal ripensare la presenza e i problemi del Centro Immigrati locale, studiare possibili forme di integrazione e non dare per scontato che alla fine, come succede, sia la Caritas diocesana a farsi carico di chi deve lasciare il centro. Dunque sia festa, ma in qualche modo per tutti, cioé non solo parata, una mega tavolata, senza toccare i veri valori e i temi che questo "status", questo fatto storico vissuto da migliaia di friulani nel secolo scorso e non solo ha comportato. Certo l'Ente Friuli nel Mondo ha delle precise finalità nei confronti dei nostri corregionali, dei friulani, ma pensiamo non possa esimersi, vivendo ormai in un mondo globalizzato, dall'essere sentinella e anche coscienza critica del problema più vasto dell'emigrazione, di un'umanità che bussa alle nostre porte e che chiede un atto di giustizia e responsabilità, dall'accogliere chi non ha pane «senza avere colpa». Benvenuti dunque ai frilani che dal mondo converranno a Gradisca d'Isonzo.
A.T.