"La Chiesa, secondo la sua tradizione, venera i santi e tiene in onore le loro reliquie autentiche e le loro immagini. Le feste dei santi infatti proclamano le meraviglie di Cristo nei suoi servi e propongono ai fedeli opportuni esempi da imitare". (Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium n° 111)
Ritorna, come tradizione, la festa invernale di sant'Antonio, chiamata popolarmente festa della Lingua per il miracoloso rinvenimento l’8 aprile 1263, della sua Lingua ancora incorrotta.
San Bonaventura da Bagnoregio, allora generale dell’Ordine, presiedette il rito della traslazione del santo nella adiacente basilica appena costruita. Ma nella ricognizione, con stupore contemplò il “miracolo” che si configurò fin da subito come una preziosa conferma dell’umanità e santità del frate portoghese oltre che della persistenza dei valori del sacro in lui presenti. Alla vista del fatto prodigioso, San Bonavenura si espresse con quella bellissima antifona:
"O Lingua benedetta, che benedicesti sempre il Signore e lo facesti benedire dagli altri, ora chiaro appare di quanto merito sei stata al cospetto di Dio".
La comunità di Gradisca onorerà il suo compatrono con un Triduo solenne e il tradizionale canto del Si Quaeris Miracula, nei giorni 13 - 14 - 15 febbraio.
Per la festa di domenica 16 febbraio tutte le Messe saranno arricchite dalla distribuzione del pane benedetto e dal bacio-venerazione della sua insigne Reliquia custodita in Duomo.
In particolare sarà solenne la Messa delle 11.15 con la presenza del Coro Turdion, che eseguirà, tra gli altri canti, il Si Quaeris Miracula di Ravanello, cantato nella basilica di Padova e l’Alleluia di Handel.
La solenne Messa vespertina sarà preceduta dal canto del vespero e dalla lettura di alcuni scritti di Sant’Antonio a cura della Fraternità francescana “don Tonino Bello”.
I dettagli del programma nella locandina allegata.