Un’esperienza nuova per la comunità di Gradisca, quella svoltasi nella semplicità in Duomo la domenica della Giornata della vita.
La presenza di una giovane che da tempo aveva manifestato il desiderio di ricevere il battesimo, quel sacramento che alla nascita non le era stato dato. Questo ha comportato per la persona un ripensare alla propria esistenza e uno scoprire pian piano l’amore di Dio, quel dio sconosciuto di cui parla l’apostolo Paolo nel libro degli Atti. All’inizio della celebrazione il parroco, con i diaconi, alla porta del Duomo ha accolto Sara, assieme ad una coppia che si è impegnata a vivere con essa l’accompagnamento in questo cammino e ai suoi catechisti.
Si sono svolti così alcuni momenti del primo grado del rito del catecumenato con il dialogo e le domande previste, semplici ma di un grande effetto nell’ascoltare le risposte convinte da un adulto.
Che cosa domandi alla Chiesa di Dio? La fede risponde il candidato, e il celebrante prosegue, e la fede che cosa ti dona? E la risposta è alta: La vita eterna.
Quindi il segno della croce sulla fronte, la Messa che via via assumeva una coloritura particolare, con una rara attenzione generale, specie dei bambini presenti.
Al temine il parroco, dopo aver donato la Bibbia alla candidata, ha invocato su di essa una benedizione particolare e poi sui bambini e su tutta l’assemblea.
In occasione della giornata la comunità ha proposto anche il gesto della primula, come segno quest’anno, di solidarietà e vicinanza con la vita in sofferenza per tante famiglie della parrocchia. Altri momenti dell’itinerario catecumenale saranno vissuti coralmente nelle prossime domeniche di quaresima, occasione per ripensare al dono del proprio battesimo e a ciò che il sacramento chiama il credente.
A. M.