Come ogni anno, facciamo il punto della situazione della nostra vita pastorale, di comunità. Il criterio con cui valutarla dovrebbe essere l’interrogativo che a Francesco d’Assisi è salito dal cuore Signore, cosa vuoi che io faccia? Così come Saulo di Tarso, in cammino verso Damasco (Atti 9,1-19) ascolta una voce che lo chiama e che gli dice: “Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare”.
E noi siamo entrati nella città, nelle pieghe della nostra comunità, non solo fruitori di servizi religiosi, ma partecipi della vita della Chiesa, corresponsabili di essa, impegnati nelle sue attività o meglio nel suo modo di essere? Perché non si è cristiani in astratto, perché si è ricevuto il battesimo (che dicevo domenica scorsa rischia di rimanere un bel pacco-dono sigillato), ma si è cristiani nelle piccole sfide quotidiane, anzi dovremmo chiederci quali sono le scelte prioritarie che la Parola di Dio ci domanda nel presente
Fatta questa premessa vorrei sottolineare alcuni eventi che hanno segnato nel bene la vita della comunità, è doveroso mantenere la memoria dei doni ricevuti da Dio e di come noi vi abbiamo o meno corrisposto.
La storica presenza in Comunità dell’icona della Madonna del Lussari, che voleva ricordarci che cos’è alla fine la nostra fede: portare Gesù agli altri. Ma ci voleva ricordare anche che la Chiesa è Madre e quindi per citare Papa Francesco, la tenerezza, la misericordia da tener sempre presente nel nostro vissuto e nella nostra testimonianza.
La vicinanza della Caritas a tante famiglie e situazioni, la volontà di corrispondere al nuovo progetto della Caritas diocesana “Famiglie in salita”, la presenza nelle case di diverse persone che seguiamo, il sostegno al centro CARA e l’eco che la nostra Caritas ha avuto grazie al visitatissimo Web parrocchiale. E questo da Vienna a Graz a Bolzano, a Roma; poi la vicinanza alla comunità e alla Caritas di Lampedusa tramite il suo parroco don Stefano Nastasi.
Il nuovo consiglio Pastorale parrocchiale che l’altra sera si è incontrato per la prima volta e che sarà chiamato in questi anni particolarmente sensibili per la nostra diocesi le parrocchie in genere ad essere più responsabile e presente con l’impegno del discernimento.
La rinnovata e costante disponibilità nel servizio educativo dei capi e educatori delle associazioni, dei catechisti, dei diaconi, è sempre più impegnativo fare catechesi, aggiungere un’attività alle tante che i nostri ragazzi fanno…motivare l’esserci…a tutti loro un sincero grazie!
La nascita della fraternità francescana “don Tonino Bello” che si affianca ad un’altra recente realtà di adulti che è il gruppo del “Rinnovamento nello Spirito Santo”. Sono due luoghi di formazione per gli adulti accanto al cammino sull’Esodo proposto dall’Azione Cattolica che veramente sono un’occasione preziosa per chi vuole fare un cammino di fede.
Altre piccole realtà sono nate, ma le teniamo nel cuore e davanti al Signore affinché per ora crescano nel nascondimento, per essere un giorno quel “frumento pasquale” che al sepolcro di Cristo testimonia la vita, la Pasqua, la risurrezione.
Dei nostri ritardi, peccati corse a vuoto abbiamo chiesto perdono al Signore la sera del Te Deum.