Grande entusiasmo e partecipazione in duomo per la straordinaria presenza della cappella musicale della Basilica dell’Arcella, il vero luogo di Padova dove Sant’Antonio, al termine della sua vita come ha ricordato don Maurizio nel suo indirizzo di saluto, ha detto: “Vedo il mio Signore”, ed è passato non solo nell’eternità, ma nel cuore di milioni di persone di tutti i secoli a venire.
Nella sua breve omelia, in finale, il parroco ha proprio citato i Sermoni di Sant’Antonio, nei quali a commento della pagina evangelica della liturgia si legge:”...Così anche la tempesta della tua tentazione, se sbatte contro Cristo, sarà infranta dalla grandezza della sua potenza e tu ne uscirai salvo”. Sì Signore ne uscirò salvo perché:” ...Tu non godi della nostra rovina e dopo la tempesta riporti la tranquillità; dopo le lacrime e il pianto infondi la gioia.” Al termine don Maurizio ha donato al coro la prima delle targhe ufficiali con le quali saranno omaggiati i cori che parteciperanno alle celebrazioni di settembre. Il possente Si queris miracula di Ravanello a cinque voci ha sciolto l’assemblea. Un incontro conviviale nella Sala dell’Oratorio Coassini ha fraternizzato con questa bella realtà padovana esprimendo il desiderio di un gemellaggio nel nome di Antonio.
A.T.