Bella come sempre la serata patronale di San Valeriano, una larga partecipazione di fedeli con il coretto parrocchiale allargatosi al coro “Oltre le frontiere” ha fatto “da cornice” a don Fausto Furlanut che ha celebrato la Messa solenne per il suo cinquantesimo di sacerdozio. Il celebrante ha tenuto una lunga riflessione, sulla necessità di riscoprire la fede, rafforzarla e annunciarla in un mondo molto simile a quello del quarto secolo nel quale San Valeriano visse, anche oggi c’è un’eresia ariana latente e palese che cerca di demitizzare la religione e divinizzare il denaro, il potere, la politica. Questa eresia però arriva anche nel basso della nostra quotidianità, nel vivere come se Dio non ci fosse, nel ritagliarsi una religione “fai da te”, dobbiamo combattere questa tentazione ha detto ancora don Furlanut. Poi si è lasciato andare ai ricordi dei suoi anni, prima al duomo e poi come parroco a San Valeriano, coinvolgendo nell’attenzione tutti, anche i tanti ragazzi cresimandi del primo e secondo anno, dei quali i primi, nel corso della Messa, sono stati presentati alla Comunità.
Al termine della celebrazione Eucaristica, don Fausto ha consegnato il premio San Valeriano a Paolo Geromet e Maria Martinis, due persone che molto hanno fatto per le Chiese del centro (Duomo e Addolorata) a fianco della storica sagrestana Graziella e ancor oggi fanno. Mentre a nome della comunità a don Fausto è stata data una bellissima e preziosa icona raffigurante l’Addolorata, un’immagine a lui tanto cara, opera dell’iconografo Paolo Orlando. Questa, ha detto don Maurizio nell’atto della consegna, le ricorderà ogni volta che la guarderà, la nostra comunità per la quale le chiediamo una preghiera. Una ricca agape fraterna, preparata dalla locale comunità, ha concluso la bella serata del “rientro” di don Fausto a Gradisca, comunità che non ha mai dimenticato.