Chissà cosa avrà pensato l’affollata assemblea domenicale, come non si vedeva da fine estate, in duomo, in occasione dell’inizio del cammino catechistico dei bambini. L'iniziazione cristiana è tra le più importanti azioni ecclesiali, perché tramite essa si viene introdotti alla vita cristiana vissuta con maturità e consapevolezza, nella comunità cristiana. Ma questa affermazione e realtà è nella realtà dei fatti messa duramente alla prova dal fenomeno facilmente constatabile che i bambini continuano dopo aver celebrato i sacramenti a partecipare alla vita della comunità cristiana solo in piccola percentuale. Il disagio di un mondo che cambia quasi quotidianamente creando un disagio nei catechisti e nell’impegno di evangelizzazione-catechesi, denota quel disagio da tutti registrato, quello che sembra ormai molto arduo introdurre i ragazzi alla vita di fede, nel mistero della fede e della testimonianza cristiana ed ecclesiale. Ciononostante i catechisti, forti della bella esperienza conclusa quest’anno hanno detto il proprio “eccomi” e si sono buttati in un nuovo cammino avendo la convinzione forte che il Vangelo è ancora un dono capace di rendere bella e buona la vita degli uomini di oggi, ma allo stesso tempo prende atto di una crisi profonda che nasce dal mutamento culturale in atto. La domanda che ci si deve fare non è tanto e solo «quanto tempo occorre per sapere l’alfabeto della fede cristiana? » ma «quanto tempo occorre per far interessare, desiderare e abilitare alla vita cristiana». Comunque i bambini che stanno facendo tre percorsi ai sacramenti, nel gruppo parrocchiale, nel branco lupetti e nel gruppo Acr, con momenti comuni nel corso dell’anno, sono stati accolti con simpatia, hanno sperimentato una liturgia gioiosa segnata anche dalla presenza di due coniugi che festeggiavano i cinquant’anni di matrimonio. Così, accanto alla catechesi del sabato e della domenica, vivranno la ricchezza dell’assemblea liturgica domenicale che più delle parole li plasmerà ad accogliere nel loro cuore il Signore Gesù.