Prima di uscire per la processione il parroco dando alcune semplici istruzioni ha detto, non andremo semplicemente dietro la Madonna, ma seguiremo tutti il crocefisso, anche Maria è infatti discepola del Signore, in questo sta la sua grandezza. In questo invito-gesto sta un grande messa, quello che solo Gesù crocefisso ci mostra in maniera definitiva che l’amore vince la morte, che con il suo amore in Dio, ha vinto il peccato. E così’ per capire che cos’è l’amore, l’essere discepoli, l’essere Chiesa per stare con la lettera pastorale dell’Arcivescovo, basta guardare il Crocifisso.
Gesù infatti, con la morte in croce, ha affermato la nostra bellezza nonostante tutti i peccati, nonostante il nostro male, la nostra infedeltà quotidiana. “Il mistero della Croce é un mistero grande per l'uomo e può essere avvicinato solo nella preghiera e nelle lacrime.” ha detto papa Francesco nella messa da lui presieduta a Santa Marta nel giorno in cui la Chiesa celebra la Festa dell'Esaltazione della Santa Croce. Seguire il crocefisso in una processione ha questo senso profondo, per noi, che –direbbe don Tonino Bello- che la croce, “l'abbiamo attaccata con riverenza alle pareti di casa nostra, ma non ce la siamo piantata nel cuore. Pende dal nostro collo, ma non pende sulle nostre scelte. Le rivolgiamo inchini e incensazioni in chiesa, ma ci manteniamo agli antipodi della sua logica.”