I tristi avvenimenti che si sono ripetuti in questi giorni presso il CIE che si trova nell’ambito del nostro territorio parrocchiale e che purtroppo vedono in fin di vita una persona emigrata devono farci pensare ma anche dire qualcosa sulla disumanità di queste strutture che accolgono per lo più persone di fede mussulmana. Essi pure sono, come ci ha detto alcuni giorni fa Papa Francesco, nostri fratelli.
Sempre e comunque va salvaguardata la dignità della persona e la festa dell’Assunta ci ricorda proprio questo, Dio ha glorificato la sua Serva e Madre, la Vergine Maria, in anima e corpo, mostrando così a tutti il destino finale di gloria, riservato ad ogni creatura umana. Ma la difficoltà di vivere dentro queste strutture chiede pure la nostra solidarietà e  comprensione ai diversi operatori civili e militari che ivi operano.

La festa di Maria sia anche una presa di coscienza più coraggiosa su questi eventi che ci toccano così da vicino.