Ogni domenica d’estate - dal 7 luglio al 29 settembre - al Santuario di Montesanto - Sveta Gora, oltre alle messe d’orario in lingua slovena, alle ore 17.30 viene celebrata la santa Messa in lingua italiana.
È ripartita domenica 7 luglio la bella iniziativa di offrire la Santa Messa anche in lingua italiana al Santuario così caro alla città di Gorizia.
L’evento è stato reso possibile grazie alla cortese disponibilità dei frati francescani, anima del Santuario, e dei sacerdoti della città e dell’arcidiocesi, che accettano di buon grado un ulteriore impegno domenicale.
Date e celebranti delle Messe in lingua italiana al Santuario di Montesanto - Sveta Gora pri Gorici
DATA CELEBRANTE
07 luglio don Claudio Rossini sdb
14 luglio fra’ Esterino Biesuz
21 luglio don Diego Bertogna
28 luglio don Sinuhe Marotta
04 agosto da stabilire
11 agosto don Nicola Ban
15 agosto don Valter Milocco
18 agosto don Benedetto (Nigeria)
25 agosto da stabilire
01 settembre don Sergio Ambrosi
08 settembre don Ruggero Dipiazza
15 settembre da stabilire
22 settembre da stabilire
Il Sveta Gora/Monte Santo è un santuario importante di antica tradizione pellegrina, e si trova a cavallo tra le valli del Vipacco e dell’Isonzo, e sul passaggio tra la piana di Gorizia e il Friuli, grazie alla posizione, sita a 682 mt s.l.v., offre una magnifica veduta delle Alpi Giulie, del Trnovski gozd/Selva di Tarnova, del Carso e fino al mare, mentre verso l’occidente si vedono il Collio, la Bassa Friulana, le Alpi Carniche e le Dolomiti.
Le testimonianze medievali risalenti agli anni 1368, 1376, 1382 e 1383 riferiscono sull’esistenza del primo santuario sul Monte Santo; meglio documentata è la seconda chiesa su Monte Santo, costruita tra il 1514 e 1544, quindi negli anni in cui nacque la leggenda sulle apparizioni della Vergine alla pastorella Urška Ferligoj di Grgar. Questa testimonianza scatenò i pellegrinaggi di massa da tutti i paesi vicini.
La basilica sul Monte Santo della prima metà del cinquecento fu un prezioso monumento storico-culturale. La costruzione a tre navate univa elementi tardo-gotici e quelli rinascimentali. A giugno del 1915, durante la Grande Guerra fu distrutta; vennero distrutti anche gli altri edifici sul monte, il monastero, le trattorie e i locali per i pellegrini.
L’attuale basilica venne eretta nel 1928 in base al progetto di Silvano Baresi (Barich). Il progetto prevedeva tre navate ed un transetto. La basilica è lunga 72 metri e larga 22 metri. Il suo maggior valore artistico è rappresentato dal famoso ritratto della misericordiosa Madonna sull’altare principale, regalato al santuario nel 1544 dal Patriarca d’Aquileia Marino Grimani; l'opera viene attribuita alla cerchia del pittore veneziano Palma il Vecchio. Nel 1717 venne solennemente incoronata e oggi rappresenta una delle più celebri immagini della Madonna in Slovenia.
L’attuale altare principale risale al 1932; dietro all’altare vennero sepolti l’Arcivescovo di Gorizia Francesco Borgia Sedej, e il Nunzio Apostolico per la parte jugoslava dell'Arcidiocesi di Gorizia, Mihael Toroš.
Particolarmente degne di nota sono le finestre colorate del 1939; nello stesso anno venne montato nella chiesa un nuovo organo di alta qualità, mentre le famose campane risalgono al 1921. La via crucis barocca, dipinta nel 1765, fu portata nella chiesa nel 1977. Rappresenta il resto dell’antica chiesa di Monte Santo risalente al trecento la lastra in pietra, inserita nel muro dietro l’altare principale, a sinistra dall’ingresso nella cappella invernale. Nella cappella viene conservata anche la statua tardo-gotica della Madonna con Gesù, scolpita nel secondo quarto del cinquecento.
Nel monastero è possibile visitare il Museo mariano.
Anche periodi più recenti lasciarono tracce indelebili che testimoniano quanto sangue è stato versato in passato in quest'area di rilievo storico-culturale. Proprio qui, lungo il fiume Isonzo, negli anni 1915 – 1917 della Grande Guerra si svolsero le battaglie sull’Isonzo, una carneficina che costò numerose vite e si lasciò alle spalle un paesaggio completamente devastato. Il Club alpino di Nova Gorica ha sistemato un sentiero segnato sul versante meridionale del monte che percorre in una buona parte le trincee e attraversa le caverne della Grande Guerra.
La collezione museale del Fronte sull’Isonzo con numerosi pezzi, materiale fotografico e documentario è attualmente chiusa al pubblico per restauro.