I santi Pietro e Paolo hanno testimoniato nella Chiesa di Roma il servizio della carità.
In questa prospettiva quest'anno viene premiato il diacono Piero Basile, decano della comunità diaconale, per segnalare questo atteggiamento che nel battesimo é fondamentale di ogni cristiano.
Il duomo dei santi Pietro e Paolo, l’opera monumentale della via Bergamas, vitatissimo soprattutto dai turisti austriaci per le molteplici opere che contiene, viene citato già in un documento del 1342, quando la chiesa venne eretta a curazia e annessa al capitolo di Aquileia, documento conservato presso l'archivio dell'Arcidiocesi di Udine, il quale probabilmente riguarda la ristrutturazione del primitivo piccolo edificio sacro di origine longobarda. Questo prima che la Fortezza venisse fondata dalla Serenissima nel 1473. L’antica dedicazione è pure di origine longobarda, al Santissimo Salvatore, solo nel 1789, con l'istituzione della diocesi di Gradisca, la Chiesa parrocchiale di San Salvatore diventò cattedrale e fu dedicata agli apostoli Pietro e Paolo. I santi della chiesa di Roma troneggiano ancor oggi sull'altar maggiore, opera del 1690 di Leonardo Pacassi, così come le statue laterali dei santi Pietro e Paolo, realizzate alla fine del Seicento e acquistate a motivo della nuova intitolazione della chiesa.
Sabato 29 giugno alle ore 19.00 si rinnoverà nel Duomo cittadino la festa in onore dei santi patroni Pietro e Paolo.
Durante la Santa Messa sarà quest’anno conferito al diacono Pietro Basile il riconoscimento dei santi Pietro e Paolo per il suo encomiabile servizio diaconale. Il premio è riservato al clero, sacerdoti e diaconi che si sono distinti nel campo della pastorale.
Dopo la S. Messa un momento di festa per tutti concluderà la giornata.