Era stato trafugato da ignoti nel febbraio scorso. Eppure quel prezioso calice in oro è misteriosamente ricomparso nei giorni scorsi proprio nella chiesa del Duomo dalla quale era stato trafugato. Una mano ignota – chissà, la stessa che lo aveva fatto sparire forzando dalla sacrestia - lo ha fatto ritrovare sull'altare dove sono esposte le Reliquie di Sant'Antonio di Padova, del quale la comunità parrocchiale di Gradisca ha appena celebrato, con solennità, la festa patronale. Proprio il santo cui, fra l'altro, la tradizione popolare affida notoriamente il patronato sulle speranze di ritrovamento degli oggetti smarriti. La gioiosa scoperta è toccata al parroco del Santissimo Salvatore, don Maurizio Qualizza, che con somma sorpresa ha notato come il calice dato ormai per volatilizzato (magari verso l'apparentemente florido mercato nero dell'oro in Slovenia) facesse invece bella mostra di sé nei pressi dell'altare, accanto alla teca blindata di Sant’Antonio. “Probabilmente qualcuno ha voluto ritornare sui propri passi – commenta il sacerdote -. Di certo per la comunità si tratta di una bella notizia. Non soltanto per il valore artistico del calice (realizzato in filgrana ndr) ma anche per quello affettivo”. Si trattava infatti di un dono di mons. Giuseppe Chinchella, parroco del Duomo sino ai primi anni '80. “Personalmente, parlandone con i carabinieri, mi ero ormai messo il cuore in pace sulla sparizione del calice” confida don Qualizza. Il prezioso oggetto liturgico, anzi, era stato trafugato nel corso dello stesso blitz assieme a un secondo calice di cui purtroppo non c'è più traccia. “Ciò che come credenti ci stupisce è però il gesto di avere voluto fare ritrovare il dono di mons. Chinchela proprio accanto alle reliquie di Sant'Antonio che tanto abbiamo pregato in questo mese durante la Tredicina. Tant'è vero che sabato sera, in segno di ringraziamento - sorride don Maurizio – abbiamo eccezionalmente cantato nuovamente il Si Quaeris Miracula....per la quindicesima volta. Di gente a Gradisca ne è transitata tanta in queste giornate di celebrazioni. Chissà, forse è in quei momenti che qualcuno ha maturato la decisione di restituirlo alla nostra comunità”. La partecipazione a Gradisca per la Festa patronale di Sant'Antonio è stata oltremodo affollata. Il legame della città con il Santo di Padova è riemerso con tutta la sua forza nel 2009. Dagli archivi parrocchiali è emersa infatti l'eccezionale scoperta che il Santo venne proclamato patrono della Fortezza già nel 1698: molti anni prima quindi, della Vergine Addolorata (1744) e dei Santi Pietro e Paolo (1789), che già si “contendevano” il titolo di patroni e protettori della città.
Luigi Murciano