Grande partecipazione alla festa di Sant' Antonio, preparata da 13 giorni di preghiere e invocazioni al Santo. Particolarmente suggestiva, come sempre, la liturgia del Transito celebrata la vigilia, il canto ritmato delle ultime parole del santo morente, “Vedo il mio Signore” e la lettura della Rigaldina, la vita del Santo, scritta da fra Giovanni Rigaldi verso il 1300. La Messa solenne serale celebrata da fra Esterino, Guardiano dei Padri Cappuccini di Gorizia ed è stata di una partecipazione corale, aiutati dalle belle voci del coro che si era impegnato nella preparazione di molti canti della tradizione antoniana. Padre Esterino in una appassionata omelia ha espresso la caratteristica di Sant’Antonio, di essere un contemplattivo, dove la sua indefessa azione evangelizzatrice era radicata su una preghiera profonda, su una comunione essenziale con il Signore. Ma non ha mancato di fare riferimento ai bambini presenti e ad invocare per l’intercessione del santo padovano, copiose vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa per la nostra Chiesa diocesana.
Presenti i bambini della Prima Comunione, per l’ultima volta con il loro vestito bianco, il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta, alcune autorità e rappresentanti dell’Arciconfraternita padovana. Al rientro della processione, ringraziando tutti i presenti e coloro che si sono prodigati nel preparare la festa e nel servizio liturgico corale e musicale di tutta la tredicina, il parroco ha dato l’annuncio che il Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Mestre-Venezia Padre Roberto Genuin ha gioiosamente approvato l’apertura a Gradisca della fraternità francescana secolare, in realtà di tratta di una riapertura perché nel passato già esisteva un nutrito gruppo di persone aderenti spiritualmente al messaggio di San Francesco d’Assisi. Questo fatto ha continuato il parroco lo vediamo anche come frutto dal 2009 ad oggi di una maturazione dello spirito francescano da quando da Padova sono giunte in pellegrinaggio le insigni reliquie di Sant’Antonio. Così si è augurato che questa nuova realtà ecclesiale possa diventare richiamo e testimonianza di un modo di essere comunità, che è indubbiamente quella del Santo di Assisi, ma anche quella sognata e predicata da Papa Francesco, nella semplicità e nella letizia, anche per le altre associazioni presenti in parrocchia.