Grande soddisfazione per bambini e catechisti per l’esperienza vissuta a Sutrio a conclusione del percorso catechistico che ha portato nel maggio scorso i piccoli gradiscani alla Messa di prima Comunione. Il campo svoltosi nel bellissimo ricreatorio della parrocchia di Sutrio, ha avuto momenti di grande coinvolgimento ed è stato arricchito da diverse attività di gioco e di scoperta del territorio del ricco paese carnico. I catechisti avevano preparato il tutto con dovizia, serata quiz, caccia al tesoro per il paese, momenti di preghiera. La comitiva composta da una quarantina di partecipanti, guidati dalle guardie forestali di Paluzza hanno anche vissuto un’esperienza naturalistica lungo un percorso nel Bosco verso Cleulis per conoscere l’ambiente naturale con le sue piante e peculiarità, come ad esempio il “bosco bandito”, chiamato così fin dal '500, dalla Repubblica di Venezia, perché in esso era ed è ancora proibito il taglio degli alberi fatti crescere a difesa del paese per le frane derivanti dalla vicinanza dei monti che lo sovrastano. Grande sorpresa nei bambini ha fatto poi il vedere da vicino il grande crocefisso della chiesa di Cristo re di Timau dove c’è stata una breve puntata. Costruita in tempi recenti, la Chiesa lega la sua storia al secondo conflitto mondiale. Collocata al centro dell’abitato di Timau fu eretta a partire dal 1946 dopo ben 18 anni di lavori e di sacrifici da parte della popolazione locale, a partire da una immenso lascito fatto da un comandante tedesco, in riconoscenza alla popolazione del paese, sulla strada della ritirata. Nel 1975 alla Chiesa fu fatto dono di uno dei più imponenti crocefissi lignei d’ Europa, la cui altezza raggiunge i 12,00 metri ed il suo peso complessivo supera i 30 quintali. Ma la cosa più preziosa è stata la familiarità che si è realizzata al campo, il vivere assieme momenti di vita quotidiana, magari il dormire poco la notte per il bisogno dei bambini di parlarsi, di comunicare le loro esperienze, e non meno la gioia anche per le catechiste di avere stavolta con sé nell’attività per tre giorni finalmente anche i propri mariti e tutta la famiglia. Da queste righe un ringraziamento a don Harry Della Pietra, parroco di Sutrio per l’accoglienza e a Giuseppe per il preziosissimo supporto in cucina.
A.T.