Ogni sera alle ore 20.00 nella chiesa di Santo Spirito dal lunedì al sabato: recita del Santo Rosario, breve riflessione, canto delle Litanie e benedizione.
Mese di Maggio riascoltanto le suggestive pagine del Servo di Dio don Tonino Bello in «Maria donna dei nostri giorni»
Queste pagine, dedicate dall'Autore a Mons. Michele Mincuzzi, sono l'ultimo canto di quel poeta della speranza che fu Don Tonino Bello. Doveva essere il suo "mese di maggio" e divenne per lui morente (20 aprile 1993) l'originalissima personale litania che l'introdusse all'eterna liturgia del cielo.
«Santa Maria, donna feriale, aiutaci a comprendere che il capitolo più fecondo della teologia non è quello che ti pone all’interno della Bibbia o della patristica, della spiritualità o della liturgia, dei dogmi o dell’arte. Ma è quello che ti colloca all’interno della casa di Nazaret, dove tra pentole e telai, tra lacrime e preghiere, tra gomitoli di lana e rotoli della Scrittura, hai sperimentato, in tutto lo spessore della tua antieroica femminilità, gioie senza malizia, amarezze senza disperazioni, partenze senza ritorni.»
«Nessun linguaggio umano deve essere stato così pregnante come quello di Maria. Fatto di monosillabi, veloci come un “sì”. O di sussurri, brevi come un “fiat”. O di abbandoni, totali come un “amen”. O di riverberi biblici, ricuciti dal filo di una sapienza antica, alimentata da fecondi silenzi.
Icona dell’antiretorica, non posa per nessuno. Neppure per il suo Dio.» «Vergine in attesa, all'inizio. Madre in attesa, alla fine. E nell'arcata sorretta da queste due trepidazioni, una cosi' umana e l'altra cosi' divina, cento altre attese struggenti.»
«Attendere: infinito del verbo amare. Anzi, nel vocabolario di Maria, amare all'infinito.»
PREGHIERA a MARIA nel mese di MAGGIO
Maria, Regina del mese di maggio e Madre degli
uomini, eccoci intorno a te, come ritornati da un
lungo cammino; stremati da un lungo peregrinare,
siamo in cerca di pace e di felicità. Tu sola puoi
ridonarci la speranza. Il tuo sorriso ci faccia
dimenticare tante cose che ci angustiano.
In questa primavera dell’anno ritorniamo a te per
sentire la tua voce materna, stimolatrice, affettuosa,
ammonitrice e dolce. Dopo i nostri paurosi
sbandamenti ritorniamo a te, perché tu ci indichi
la strada da percorrere, quella insegnata da Gesù
ai suoi discepoli. Noi ritorniamo a te per illuminare
del tuo sorriso le nostre realtà di tutti i giorni, i
problemi che attendono soluzione, i doveri che ci
incombono. Guidaci a risoluzioni impegnative,
capaci di rincuorare un mondo stanco
e affamato di felicità.
Maria, tu ci conosci, sai quello che vogliamo, ciò
che possiamo fare e quello di cui abbiamo bisogno.
Aiutaci a conseguirlo. I vari giorni del tuo
mese siano tanti anelli di una dolce e splendida
catena che ci stringe sempre più a te. Aiutaci a
stare sempre accanto a te, o Regina dell’universo, o Madre di tutti.
Amen.