Festa della famiglia anche per la Comunità di Gradisca, in realtà una doppia festa anche per la presentazione di don Giulio Boldrin che l’arcivescovo ha designato a Gradisca come comunità del suo servizio diaconale in preparazione alla meta del sacerdozio.
In Duomo, la liturgia accompagnata da canti appropriati del coro parrocchiale, si è svolta con sobrietà, ma con gioia per la presentazione che fin dall’inizio don Maurizio ha fatto del nuovo giovane diacono.
Nell’omelia il celebrante ha richiamato la bella immagine che Gesù da di se stesso, ma soprattutto di Dio nella pagina evangelica proclamata dove si manifesta a Pietro attraverso dei verbi preceduti da una preghiera, lo pregò di scostarsi da riva: Dio cioè ci lascia sempre liberi ma non manca di invitarci, talvolta di supplicarci, perché vuole la nostra salvezza e il nostro bene. Poi quel non temere che ci dice come di Dio non dobbiamo aver paura, anzi l’intervento di Dio infonde forza e coraggio e infine quel tu sarai che ci dice come sempre Dio guardi al futuro, non è legato al passato della nostra storia, dei nostri peccati, dei nostri fallimenti.
Con questo spirito di fiducia il parroco ha poi ringraziato le coppie presenti per il segno di testimonianza di fedeltà familiare e ha riletto, ringraziando l’arcivescovo, anche la presenza di don Giulio come un dono inaspettato e di speranza dentro i nostri problemi inseriti in un presente complicato.
Al termine della Messa, dopo la foto e la consegna alle coppie di un’icona della famiglia, una numerosa comitiva parrocchiale si è ritrovata a mensa presso il salone del Cisi, servita dalla staff scout ormai consolidata sotto al Guida dei capi Cico e Alessandro e allietata dalle musiche degli animatori liturgici di San Valeriano. La tradizionale tombola ha concluso il pomeriggio, con l’appuntamento per il prossimo anno.