Ma che cos’è la Verità?” La frase che Pilato pronuncia e lascia cadere, (perché il suo approfondimento rischierebbe di sgretolare le fondamenta su cui poggia la sua vita) e la parola “AMORE” hanno costituito il leit-motiv che ha permeato la rappresentazione di sabato sera a Gradisca d’Isonzo, in una gremita e “ritrovata” chiesa di Santo Spirito.
Un’assemblea attenta, coinvolta, costretta ,suo malgrado, a porsi delle domande di fronte alle scomode verità conclamate, ha potuto godere di una rappresentazione che è risuonata come una catechesi pasquale, forte, sentita, efficace, vera! Lo scenario essenziale, quasi vuoto, nello spazio orbato dell’altare, dominato solo da un grande crocifisso, ci ha fatto cogliere, da subito, che l’unico protagonista sarebbe stato Lui, il condannato a morte, “COLPEVOLE DI AMARCI PER SEMPRE” (titolo, peraltro, del dramma).
Certo ci voleva qualcuno che Gli prestasse gesti e voce e gli interpreti lo hanno fatto con garbo e convinzione e con la bravura di chi sa che quel che conta è far passare un messaggio capace di entrare nel profondo di chi ascolta e, magari, cambiargli la vita.
Le musiche, col suono struggente del quartetto d’archi, la Schola cantorum di San Giusto in Gorizia, con i godibili assolo, che sottolineavano il fraseggio dei protagonisti; il direttore d’orchestra, che lasciava trapelare la sua passione musicale, hanno dato all’insieme, una forza ed una unità che ci hanno fatto gustare un pizzico di paradiso.
E a Claudio Gardenal, autore, sceneggiatore e regista, ma soprattutto uomo di fede e di cuore (questo abbiamo colto in lui, oltre la bravura!) il nostro plauso e la nostra gratitudine, perché se arriveremo alla Santa Pasqua non come spettatori distratti, ma nella consapevolezza che quell’evento non solo ci riguarda ma è in funzione di noi, lo dovremo un po’ anche a lui e alla sua compagnia teatrale che, non a caso, si nomina “OGGI, DOMANI e SEMPRE”.
Potenza dell’arte, potenza della bellezza che pare sia in grado di salvare il mondo! (considerato che l’autore della bellezza della Creazione e di tutto il creato è il Signore Dio)! Siamo tornati alle nostre case messi nella Verità, una verità scomoda che ci fa paura, ma non ci distrugge: (perché sappiamo che Gesù ha vinto tutte le paure per noi!) Difficile accettare che noi siamo traditori come Pietro, pusillanimi come Pilato, schiavi del moralismo e della legge, come i sacerdoti, sostenitori di Barabba (la concretezza ci vuole, altro che le utopie!) almeno una volta al giorno. Eppure siamo proprio questi, si, possiamo riconoscerlo, perché siamo anche consapevoli che la verità di vederci tali ci fa liberi, liberi di sentirci amati, malgrado noi, e liberi di amare. Pasqua è “passaggio”, è un desiderio di lasciare il vecchio per il nuovo; lo scontato per l’inatteso; l’abito da lutto per un abito da danza, la certezza che un’utopia che si chiama AMORE , il crocifisso, Risorto, l’ha resa realtà.
Buon Passaggio, Buona Pasqua!
Alfreda Molli