Dopo la riflessione per i bambini del catechismo sulla parabola dei terreni, nelle omelie delle celebrazioni della domenica è stato richiamato il messaggio dei Vescovi italiani per la 37ª Giornata per la Vita.
In particolare è stato ripreso quel passaggio che dice: “ i bambini e gli anziani costruiscono il futuro dei popoli; i bambini perché porteranno avanti la storia, gli anziani perché trasmettono l’esperienza e la saggezza della loro vita”.
Queste parole ricordate da Papa Francesco sollecitano un rinnovato riconoscimento della persona umana e una cura più adeguata della vita, dal concepimento al suo naturale termine. È l’invito a farci servitori di ciò che “è seminato nella debolezza” (1Cor 15,43), dei piccoli e degli anziani, e di ogni uomo e ogni donna, per i quali va riconosciuto e tutelato il diritto primordiale alla vita.
Come sempre significativa è stata la benedizione dei bambini, quest’anno con minore partecipazione, complice forse le malattie di stagione.
Alla fine delle celebrazioni eucaristiche con il dono dell’angioletto al quale era collegata la preghiera dell’Angelo di Dio, c’è stato l’incontro e la benedizione personale dei bambini presenti.
OMELIA 1° febbraio Giornata per la Vita
Solidali per la vita è lo slogan che i vescovi italiani hanno voluto per questa 37^ giornata per la vita che si celebra oggi!
E la pagina del vangelo ci ha consegnato come sempre un Gesù solidale che non fa finta di non sentire, ma guarisce quell’uomo posseduto da uno spirito impuro!
Oggi parte del nostro mondo, quello più ricco, con più possibilità, quel primo mondo di cui facciamo parte anche noi é posseduto da uno spirito impuro…quale? “Quello della cultura dello scarto” direbbe Papa Francesco…ed è quel “dominio tirannico della logica economica che ha dato inizio alla cultura dello 'scarto, della privazione di amore ' che, addirittura, viene promossa”.
"Alla base delle discriminazioni e delle esclusioni vi è però una questione antropologica: quanto vale l’uomo e su che cosa si basa questo suo valore.
E questo scarto, dicono nel loro messaggio i vescovi italiani, avviene anche verso i bambini che sono il futuro dei popoli; i bambini perché porteranno avanti la storia. Sono sempre parole del Papa: “Quando una famiglia si apre ad accogliere una nuova creatura, sperimenta nella carne del proprio figlio “la forza rivoluzionaria della tenerezza” e in quella casa risplende un bagliore nuovo non solo per la famiglia, ma per l’intera società.” Ma non basta la vita fisica, ci vuole l’affetto, il prendersi cura, l’amore, il dono della fede…del Battesimo…e oggi (ho detto stamattina ai genitori che hanno portato all’altare i loro figli che l’anno scorso hanno ricevuto il battesimo) lo ringraziamo tutti per questo dono ricevuto! Ma che tristezza, sapete che stanno scendendo un po’ dappertutto invece i bambini che vengono battezzati, ai quali cioè si vuole offrire una cosa buona…leggiamo infatti nel Vangelo: “Se dunque voi, (padri ma anche madri) che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito santo a coloro che glielo chiedono! E allora dovrebbe sorgere la domanda espressa sempre nel messaggio: che mondo lasceremo ai figli, ma anche a quali figli lasceremo il mondo? A figli con quali valori, con quali riferimenti?
Difendere la vita significa difendere la maternità, dare la possibilità di una vita anche lavorativa veramente umana che tenga conto del valore della famiglia! Oggi il mondo sceglie la via larga dell’egoismo e delle mille comodità che però conduce alla morte prima di tutto! Invece il vangelo ci ricorda con estrema verità: “quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita” (Mt 7,14). Quanti bambini senza serenità per l’egoismo o gli errori degli adulti…non giriamo la testa dall’altra parte, facciamoci solidali, apriamo la porta del cuore e anche di casa….ci sia più solidarietà verso la vita…perché ad esempio una famiglia non “adotta una famiglia”. Che cosa vuol dire, camminare insieme, mostrare interesse, far proprie le gioie e le sofferenze di quella famiglia, certo non sconvolgendo la propria, ma partecipando, è la bella esperienza che facciamo con le famiglie nascenti, con quelle che si sono appena formate… e che celebrano la loro festa domenica prossima assieme a quelle di lunga data! Questo è il vangelo, il messaggio che oggi il Signore ci vuol dare, mettere un po’ d’amore, osare nell’amare…farci prossimo agli altri, non aver paura perché solo così siamo nella volontà di Dio e nella “sua pace”.
Certo spesso siamo chiamati a fare il primo passo, a vincere quel rispetto umano che oggi assume anche il volto della privacy, avere nel cuore la fantasia dell’amore per uscire da quel vicolo cieco nel quale l’umanità di è trovata ad essere inaugurando un nuovo umanesimo: «vivere fino in fondo ciò che è umano –dicono alla fine i vescovi- migliora il cristiano e feconda la città». La costruzione di questo nuovo umanesimo è la vera sfida che ci attende e parte dal sì alla vita che voi genitori avete dato ai vostri bambini, il Signore Gesù ci benedica in questo nostro impegno in questa nostra vocazione. Amen.