Molto partecipate le liturgie del Venerdì Santo:
la Liturgia della Passione del Signore si è svolta al pomeriggio a San Valeriano e alla sera la Liturgia della Croce a Santo Spirito con la processione al Duomo.
OMELIA
Oggi le chiese sono spoglie, non c’è la celebrazione dell’Eucaristia in segno di rispetto per l'unico, grande sacrificio che si consuma sulla croce. Mentre c’è lo stress per le elezioni, anche oggi incontri…, convocazioni anche nella nostra comunità, (non diciamo che si pensa prima di tutto al servizio degli altri), ma ad arrivare in quel posto, agli spazi di potere da mantenere….come hanno fatto tanti personaggi oggi evocati dal Vangelo, Pilato, i Sommi sacerdoti, perfino i discepoli che abbandonano Gesù…, un gruppo di amici cala dalla croce il corpo sfigurato e straziato di Dio per deporlo in una tomba. Ultimo segno di affetto, ultimo afflato di fede, ultimo abbraccio dei pochi discepoli rimasti a vegliare il Nazareno che muore. Ecco, tutto è compiuto, Dio si è donato. Senza riserve, senza misura, senza condizioni. Si è arreso alla devastante follia degli uomini, alla loro indifferenza. Una follia che non è venuta meno in duemila anno trascorsi da quel Venerdì Santo, quante ingiustizie, quanto sangue versato, quante violazioni della dignità dell’uomo, della sua libertà.
Quel Dio appeso al legno e vilipeso dai suoi, è l'ultimo definitivo "sì" ad un uomo che sa solo dire dei "no". E oggi, ancora, ci scuote, ci smuove, ci commuove, ci converte, infine, speriamo…
Ma vorrei un attimo soffermarmi su quel versetto del Vangelo che abbiamo ascoltato, quel «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto». E’ il realizzarsi di un’antica profezia del profeta Zaccaria. Uno dei profeti minori che nel suo libro scrive: «In quel giorno io - dice Dio - riverserò sopra la casa di Davide, e sopra gli abitanti di Gerusalemme…uno Spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto, ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito». Pensate, secoli prima Zaccaria descrive quale deve essere l’atteggiamento giusto del nostro cuore, oggi, in questo venerdì santo…
Zaccaria ci sta dicendo che Dio non si vendica, non scarica la sua ira contro coloro che hanno ucciso il suo Figlio unigenito, ma ci manda uno Spirito di grazia e di consolazione, perché ci vede afflitti, vede che ci dispiace, vede che anche nella nostra vita hanno vinto l’ingratitudine e la cecità della testa e del cuore, la meschinità del tradimento, l’abbandono degli amici, il trionfo dell’interesse della legge sulla giustizia, la resistenza ad ogni cambiamento portato dalla nuova ed eterna alleanza. Tutto questo è la nostra esperienza quotidiana, e anche su di noi non scende il giudizio di Dio, ma il suo Spirito di grazia e di consolazione, perché ci vede afflitti.
Volgiamo tra qualche istante anche noi lo sguardo su colui che è stato trafitto e adoriamo in silenzio il grande amore di Dio per noi...