MEDITAZIONE Martedì Santo
Ed era notte.
Il brano evangelico odierna si apre e si chiude con due tristi predizioni: il tradimento e il rinnegamento.
Al centro l’annotazione, che potrebbe sembrare marginale, era notte. Quella notte di cui Gesù è venuto a dissipare le tenebre, ma che ora sferra il suo attacco decisivo, tentando di sopraffare la luce.
Notte di smarrimento che vedrà Giuda consumare il suo delitto, Pietro rinnegare preda della paura, gli altri, confusi, darsi alla fuga. Ma è proprio nel cuore di questa notte che Gesù vivrà la sua “glorificazione”, restituendo all’uomo la sua dignità di figlio di Dio.
Ed era notte.
Nel cuore di Giuda è buio fitto, la luce non riesce a scalfire la sua fragilità, la sua paura, il suo calcolo. È notte e tutto appare distorto, diverso, cambiato, difficile. Gli apostoli si guardano gli uni gli altri chiedendosi chi è il traditore, invece di guardare nel proprio cuore. Anche Pietro presume della sua fede. Giura, promette, rassicura... povero Pietro, non conosce ancora il suo limite. Ancora deve fare l'esperienza bruciante del suo fallimento per convertire il suo cuore e cambiare e gioire e garantire la fede dei suoi fratelli. Giovanni, il discepolo che Gesù ama, si china sul petto dell'amato Maestro per sapere di chi sta parlando e ne coglie il battito gonfio di passione d'amore. Ecco la misura dell'amore di Dio, fino a questo punto si è lasciato coinvolgere, fino a questa deriva arriverà la sua dedizione all'umanità.
Chiediamo perdono per noi e per Giuda e per Pietro e per tutte quelle (troppe) volte che non capiamo, che non vediamo, che non cogliamo la misura dell'amore di Dio.
Dopo aver lavato i piedi ai discepoli (Gv 13,2-11) ed aver parlato dell'obbligo che abbiamo di lavarci i piedi a vicenda (Gv 13,12-16), Gesù si commuove profondamente.
Gesù continua: è colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò. Prende un pezzo di pane, lo intinge e lo porge a Giuda. Era un gesto comune e normale che i partecipanti ad una cena usavano fare. In questa descrizione dell'annuncio del tradimento c'è l'evocazione del salmo in cui il salmista si lamenta dell'amico che lo tradisce:
Anche l’amico in cui confidavo, anche lui, che mangiava il mio pane, alza contro di me il suo calcagno (Sal 40).
Giuda si rende conto che Gesù era a conoscenza di tutto (Cf. Gv 13,18). Ma pur sapendolo, non torna indietro e mantiene la decisione di tradire il suo Maestro. E' questo il momento in cui avviene una separazione tra Giuda e Gesù. Giovanni dice che satana entrò in lui. Giuda si alza ed esce. Si mette dalla parte dell'avversario (satana). Giovanni commenta: "Era di notte". Era l’oscurità.
Insieme al tradimento di Giuda, il vangelo parla anche della negazione di Pietro. Sono i due fatti che contribuiscono di più al dolore di Gesù. Pietro dice che è disposto a dare la vita per Gesù. Gesù lo richiama alla realtà: "Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte".
Ma il canto del gallo è il segno per noi del ritorno della luce. La notte nella nostra esistenza, ormai non può essere che un evento passeggero, un preludio della luce che tornerà a illuminare i nostri occhi, perché il Sole di Cristo non conosce tramonto. Di questo, il cristiano deve farsi profeta, cioè portavoce di Dio che annuncia il definitivo trionfo dell’amore.
Noi che abbiamo contemplato il volto sfigurato del Crocifisso, ma ne abbiamo sperimentato la vittoria nel Risorto: non possiamo tenere per noi un messaggio così sconvolgente e gioioso. No, non è del cristiano autentico farsi profeta di sventure, accasciarsi sconfortato dinanzi al dilagare del male e, tanto meno, rinunciare di battersi perché la luce si affermi e raggiunga ogni uomo.
“Sentinella” che veglia scrutando le tenebre, per cogliere il primo bagliore che si annuncia all’orizzonte e mantenere desta la speranza nel cuore dei fratelli: questo è il cristiano, questo sono chiamato ad essere io, tu, tutti.
PREGHIERA
Preghiera di Giovanni Paolo II per l'Anno Eucaristico 2004 - Ottobre 2005
Come i due discepoli del Vangelo,
ti imploriamo, Signore Gesù:rimani con noi!
Tu, divino Viadante,
esperto delle nostre strade
e conoscitore del nostro cuore,
non lasciarci prigionieri delle ombre della sera.
Sostienici nella stanchezza,
perdona i nostri peccati,
orienta i nostri passi sulla via del bene.
Benedici i bambini,
i giovani,gli anziani,
le famiglie,in particolare i malati.
Benedici i sacerdoti e le persone consacrate.
Benedici tutta l'umanità.
Nell'Eucaristia ti sei fatto "farmaco d'immortalità:
dacci il gusto di una vita piena,
che ci faccia camminare su questa terra
come pellegrini fiduciosi e gioiosi,
guardando sempre al traguardo della vita che non ha fine.
Rimani con noi ,Signore!
Rimani con noi!
AMEN