Domenica 9 novembre nel Duomo di Sant’Adalberto
“La tradizione musicale di tutta la Chiesa costituisce un patrimonio di inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell’arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante della liturgia solenne” (SC, 112).
Le parole della costituzione conciliare sulla Sacra Liturgia illuminano bene il significato di “Cantorie in festa”, l’evento annuale dedicato alle cantorie parrocchiali che si terrà domenica 9 novembre 2014 nel Duomo di Cormòns.
Esistono ancora le scholae cantorum? Ci sono ancora i cantori? Suonano ancora i nostri antichi organi? Molti si erano posti questi interrogativi alla vigilia dell’incontro dello scorso anno a Cervignano, che si é rivelato una bella intuizione nata nell’Anno della Fede.
Ebbene si, nonostante tutto, vedere una chiesa così affollata di coristi, arrivati a questo appuntamento ben preparati e volenterosi, ha rincuorato anche i più dubbiosi. E chi si aspettava l’ennesimo concerto o una passerella di sproloqui e applausi è rimasto deluso. Perché ci si è ritrovati insieme, peraltro in semplicità e condivisione, per celebrare e cantare una Santa Messa: quello che i cori parrocchiali cercano di fare durante tutto l’anno, da sempre.
L’iniziativa, realizzata con il fondamentale supporto dell’Ufficio Liturgico Diocesano, si spera possa dimostrarsi un’occasione per sostenere tante realtà corali e uno stimolo per crearne di nuove, viste le diverse realtà che ne sono sprovviste.
Il programma della festa di quest’anno - come da locandina allegata - prevede il ritrovo di tutti i cantori alle ore 14.30 a Cormòns presso il piazzale Cancelleria Vecchia (nei pressi del Centro Pastorale “Mons. Trevisan”), dove c’è un ampio parcheggio a disposizione.
Successivamente si raggiungerà il vicino Duomo di Sant’Adalberto: sul sagrato ci sarà l’accoglienza di ogni coro, che confermerà la propria presenza e sarà accompagnato ai banchi nella consueta suddivisione (soprani, contralti, tenori, bassi).
Alle ore 15.00 inizierà la prova dei canti seguendo il prezioso sussidio realizzato per tutti i cori dal maestro Dorino, una bella novità di questa edizione.
Il canto delle Acclamationes Aquileienses, previsto per le 15.45, aiuterà ad introdurre in un clima di preghiera e raccoglimento la Celebrazione Eucaristica delle ore 16.00, cantata da tutta l’assemblea di cantori.
Il pomeriggio si concluderà con un momento di convivialità presso gli ambienti del Centro Pastorale messi gentilmente a disposizione dalla parrocchia di Cormòns.
Quest’anno, ricorrendo i cento anni dalla morte di San Pio X, è bello ricordare alcuni passaggi del Motu Proprio “Tra le sollecitudini”, dedicato interamente alla Musica Sacra, che il Santo Padre emanò nel 1903 a pochi mesi dalla sua elezione al Soglio Pontificio. “La musica sacra deve […] possedere nel grado migliore le qualità che sono proprie della liturgia, e precisamente la santità e la bontà delle forme, onde sorge spontaneo l’altro suo carattere, che è l’universalità. Deve essere santa, e quindi escludere ogni profanità, non solo in se medesima, ma anche nel modo onde viene proposta per parte degli esecutori. Deve essere arte vera, non essendo possibile che altrimenti abbia sull’animo di chi l’ascolta quell’efficacia, che la Chiesa intende ottenere accogliendo nella sua liturgia l’arte dei suoni. Ma dovrà insieme essere universale in questo senso, che pur concedendosi ad ogni nazione di ammettere nelle composizioni chiesastiche quelle forme particolari che costituiscono in certo modo il carattere specifico della musica loro propria, queste però devono essere in tal maniera subordinate ai caratteri generali della musica sacra, che nessuno di altra nazione all’udirle debba provarne impressione non buona”.
Tre caratteristiche: sacralità, arte vera e universalità che, seppur in tempi diversi, fanno riflettere e meditare anche oggi.
Andrea Nicolausig