Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.
Dica Israele che egli è buono:
eterna è la sua misericordia.
Lo dica la casa di Aronne:
eterna è la sua misericordia.
Lo dica chi teme Dio:
eterna è la sua misericordia. (sl 117)
L’apertura del salmo 117 che caratterizza questa seconda domenica di Pasqua o della divina Misericordia, ci svela la profondità del mistero della Pasqua, della redenzione, che non solo ha segnato il trionfo dell’amore sulla violenza perpetuata su Gesù di Nazareth, ma la svolta della storia e dell’umanità, rappresentata dalla “novità di vita” della primitiva comunità cristiana: “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.” (At 4,32) questa novità è come una medaglia, dove la prima faccia è il kerigma, l’annuncio di Cristo risorto, l’altra è l’umanità nuova nata dalla Pasqua, come ci è stata riportata dal libro degli Atti. Ma non solo un ideale, un’utopia parzialmente raggiungibile, ma il compimento di una promessa biblica nella comunità escatologica. E’ importante sottolineare come Luca quasi completa ed esplicita, ciò che già aveva espresso: “Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere”(At 2,42). L’unità non si fa solo in una dimensione spirituale e ideale, ma anche in una concretezza significativa che è data da una “comunione dei beni” e dall’essere “un cuor solo e un’anima sola”, non solo simpatia, comunanza affettiva, ma empatia nella fede. In questa domenica in cui tutta la chiesa italiana fa una raccolta straordinaria per i fratelli terremotati dell’Abruzzo, possiamo davvero vivere il messaggio di questa Parola di Dio e far diventare l’ideale cristiano, una realtà, una testimonianza della Carità, ma anche la professione di fede in un Dio che tutta la storia della salvezza, tutta la Bibbia ci dice “è Amore”!
Oggi il Signore risorto ritorna, ritorna per i ritardatari della storia, ritorna per la fedeltà alle sue promesse, ritorna per chi ha poca fede, ritorna certo per Tommaso, ci dirà il Vangelo, ma ritorna anche per ognuno di noi.
don Maurizio